Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Torna la pace in piazza Borsa

Dopo lo scontro, i consiglier­i confindust­riali sono tutti al loro posto

- di Gianni Favero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Della guerra dei tre giorni, che valeva 7 euro e mezzo l’anno, tre settimane dopo non c’è più traccia. I sei rappresent­anti di Unindustri­a Treviso negli organi direttivi della Camera di Commercio di Treviso e Belluno sono sempre al loro posto e così anche il loro collega delle Dolomiti. Le riunioni operative sono riprese e della lettera con cui la presidente trevigiana, Maria Cristina Piovesana, minacciava l’Aventino contro la mancata riduzione dei diritti camerali, non si ha quasi memoria. «Qualche discussion­e ci sta», si è limitato a commentare ieri il presidente nazionale di Unioncamer­e, Ivanhoe Lo Bello, già presidente confindust­riale in Sicilia, a Treviso per presentare la riforma del sistema camerale italiano. Una trasformaz­ione che conferisce nuove competenze alle Cciaa in materie come la digitalizz­azione, Industria 4.0, la cultura, l’alternanza scuola-lavoro ed il turismo e che, congelando la diminuzion­e del diritto camerale – la questione sulla quale Piovesana aveva scatenato il conflitto - consente di spendere in Veneto più di 18 milioni in tre anni, 3,7 dei quali a Treviso e Belluno. Risorse fresche e totalmente dedicate a finanziame­nti in queste direzioni, in pratica, che alle imprese «costano» un mancato risparmio medio di 23 euro. «Mi sembra che ci sia stato su questo un grande consenso – aggiunge Lo Bello – e non mi risultano incidenti in altre parti d’Italia».«Che ci sia qualche discussion­e è normale – si accoda il presidente della Cciaa locale, Mario Pozza, cercando di chiudere l’argomento –, vuol dire che non si è appiattiti. Voglio ricordare che i nuovi progetti saranno condivisi con tutte le associazio­ni di categoria».

Tutto questo mentre nel Paese la struttura del sistema camerale sta radicalmen­te cambiando aspetto, mutuando forme simili a quelle di Germania e Francia.

Le 105 Camere diventeran­no presto 80, in Veneto si è già passati da 7 a 5 (Venezia-Rovigo e Treviso-Belluno si sono fuse) e il ridisegno di funzioni e competenze metterà finalmente chiarezza, ha spiegato ancora Lo Bello, ad un lungo momento di crisi di identità, dovuto alla permanenza di un modello ormai diventato obsoleto.

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Presidente Mario Pozza guida la Camera di commercio

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