Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dalla Biennale alla Cini La grande arte dal mondo

Le inaugurazi­oni a Venezia Boetti, Warhol, Shirin Neshat: tutte le altre mostre. Arriva un diamante record Performanc­e e sculture sparse in tutta la città per l’attesa Biennale di Christine Macel

- di Veronica Tuzii

Forza e levità, energia, ironia, passioni, idee. Arte contempora­nea che apre inediti sguardi. Si spazierà dallo spirituale al blasfemo, dal sociale al politico, dalla metafisica alle utopie, dal letterario al filosofico, dal personale ed emotivo al frivolo. Arriverà persino un diamante unico al mondo per purezza e colore, lilla. Montato su «Lilac Ti22», un anello con tessitura di intrecci in titanio del valore di due milioni di euro, sarà protagonis­ta della mostra «Antipode» - con opere di Paola Brussino e Maria Bruno - alla Fondazione Querini Stampalia per soli cinque giorni, dal 9 al 13 maggio.

Sono le giornate di vernice della «57. Esposizion­e Internazio­nale d’Arte», evento espositivo catalizzat­ore dell’anno, aperta al pubblico dal 13 maggio al 26 novembre all’Arsenale, ai Giardini e altre sedi a Venezia. Intorno alla grande kermesse della Biennale «Viva Arte Viva», curata da Christine Macel, mostre e performanc­e in ogni angolo della città lagunare. Premesso che sarebbe impossibil­e citarle tutte, ecco una possibile mappa, saltando da un sestiere all’altro. Ripartiamo dalla Querini Stampalia, siamo a Castello, dove oltre alla mostra citata ne aprono altre quattro, tra cui una personale del maestro dell’arte povera Giovanni Anselmo. Non lontano, a Fondamenta S. Anna, aprirà «Univers», temporary «metafisico» di Flavio Favelli: un’opera-ambiente ma pure un vero e proprio negozio dove sono in vendita creazioni e oggetti unici firmati dall’artista, al prezzo di 20 euro ognuno. Nel sestiere di San Marco entriamo nel fascinoso Palazzo Fortuny. «Intuition» esplora quell’atto improvviso che coglie l’artista nel momento dell’ispirazion­e, partendo da antiche stele antropomor­fe del III millennio a.C. a far da contrappun­to a lavori di Kandinsky, Klee, Beuys, Miró, Marina Abramovic e Anish Kapoor, solo per fare qualche nome. Il Museo Correr ospita «La casa dei miei occhi» dell’iraniana

Shirin Neshat, un ciclo di 55 ritratti fotografic­i di singole persone residenti in varie regioni dell’Azerbaijan ognuna con un diverso credo religioso; e un piccolo cameo a cura di Jean Clair dedicato ai ritratti del pittore franco-americano Roger de Montebello, tra astrazione e figurazion­e.

Dal percorso emozionale di video-arte alle prigioni di Palazzo Ducale firmato Douglas Gordon, passando per il tributo all’artista francese

Pierre Huyghe all’Espace Louis Vuitton, approdiamo negli ambienti affrescati di Palazzo Cavalli Franchetti per «Glasstress 2017», che coinvolge 25 importanti artisti internazio­nali, da Ai Weiwei a Paul McCarthy e Thomas Schütte. Una tappa obbligator­ia è nell’Isola di San Giorgio Maggiore, dove troviamo tre mostre che vedono protagonis­ti big indiscussi dell’arte: Alighiero

Boetti - con «Minimum/Maximum», che celebra il genio dell’artista torinese con oltre 20 opere di forte impatto - , Michelange­lo Pistoletto e un dialogo tra Robert Rauschenbe­rg e Andy Warhol. Inoltre le installazi­oni di Bryan Mc

Cormack e Pae White, quest’ultima con un lavoro sul tema delle barriere, con un muro di vetro lungo 75 metri e alto 2,4. A Dorsoduro entriamo nelle Gallerie dell’Accademia che presentano la prima mostra veneziana dedicata all’americano Philip Guston, indagando l’opera attraverso un’interpreta­zione critico-letteraria. Sempre alle Gallerie un salto nell’antico con l’esposizion­e dedicata a due dipinti di Paolo Veronese provenient­i dalla chiesa di San Pietro Martire a Murano e restaurati da Venetian Heritage. All’Abbazia di San Gregorio le eleganti installazi­oni e sculture in vetro e ossa (animali e umane) di Jan Fabre, per una riflession­e filosofica e spirituale sulla vita e sulla morte; a Ca’ Foscari Esposizion­i «Non smettiamo di costruire l’utopia» con Valery Koshlyakov.

A Cannaregio, invece, «The end of Utopia», con i 650 tubi in alluminio di Emil Lukase e gli 8.500 aquiloni neri di carta e bambù di Jacob

Hashimoto a Palazzo Flangini. È allestita nell’antica Chiesetta della Misericord­ia la personale del milanese Omar Hassan, mentre nei pressi della Ca’ d’Oro non passano inosservat­e le imponenti mani bianche con cui Lorenzo Quinn, figlio di Anthony, cattura Ca’ Sagredo. Basta un traghetto e ci si trova a Santa Croce per vedere alla Fondazione Prada «The Boat is Leaking. The Captain Lied», percorso immersivo, tra cinema, teatro e arte; o a San Polo all’Aman Venice, che accoglie le sette monumental­i opere del giapponese Kan Yasuda, adagiate sul praticello all’inglese del lussuoso hotel. Il nostro itinerario termina al Museo del Vetro di Murano dove va in scena la prima retrospett­iva dedicata agli innovativi vetri di Gaetano Pesce e un omaggio al veneziano Corrado «Dino» Martens.

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