Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Riunioni fiume e telefonate ma il piano «B» non decolla Zilio frena e prende tempo A rischio l’intera coalizione

- D.D’A. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Gli interrogat­ivi che tutti si pongono, ormai da più di quarantott­o ore, sono sempre gli stessi. Che fare? Quale piano B mettere in campo, nel caso venisse meno la candidatur­a a sindaco di Sergio Giordani? E in che direzione muoversi per non disperdere l’ampia e variopinta alleanza che negli ultimi mesi, non senza fatica, si è riusciti a costruire attorno all’ex presidente dell’Interporto di Padova?

Venerdì sera, nella grande sede elettorale dell’ex patron del Calcio Padova in piazza dei Frutti, ci sono state due riunioni urgenti. Alla prima, hanno preso parte i referenti delle sei liste che supportano il patron di «Non Solo Sport» (Pd, Giordani Sindaco, Area Civica, Padova E’, Padova Bene Comune e Socialisti Europei-La Sinistra Per Giordani), tra cui i segretari dem Massimo Bettin e Antonio Bressa, l’ex calciatore del Padova Diego Bonavina e l’avvocato Mario Liccardo (anime del civismo che appoggia Giordani) e il sottosegre­tario di Alternativ­a Popolare (già Ncd) Barbara Degani. Alla seconda riunione invece, servita soprattutt­o per serrare i ranghi e motivare le truppe, c’erano parecchi candidati consiglier­i, convinti che quanto successo possa rafforzare il legame all’interno della squadra.

Va detto subito che i più ottimisti sostengono che, anche se l’ex numero uno biancoscud­ato fosse costretto a restare in panchina per due o tre settimane, il candidato sindaco rimarrebbe comunque lui e bisognereb­be soltanto trovare qualcuno (ad esempio Bonavina) che facesse temporanea­mente da garante al suo posto. I più realisti però, che al recupero di Giordani danno una percentual­e vicina allo zero, stanno già studiando le possibili alternativ­e. La prima, quella sulla carta più percorribi­le, prevede di sostituire l’ex presidente dell’Interporto con un delfino indicato dallo stesso Giordani (si fanno i nomi di Bonavina o di Chiara Fornasiero, entrambi fondatori dell’Associazio­ne Amo Padova). In questo modo sarebbe possibile mantenere intatto l’intero raggruppam­ento ed evitare fratture interne. La seconda ipotesi, che però metterebbe a rischio l’unità dell’alleanza, sarebbe invece quella di pescare un candidato da fuori anche se il leader della Camera di Commercio Fernando Zilio ha fatto capire di voler prendere tempo, mentre l’ex rettore dell’Università Giuseppe Zaccaria e il consiglier­e regionale del Pd Claudio Sinigaglia non sembrano entusiasti. La terza via, infine, sarebbe quella di convergere sul professor Arturo Lorenzoni, docente di Economia Applicata al Bo e aspirante primo cittadino per Coalizione Civica. Ma, se così fosse, buona parte delle forze civiche, di centro e di destra si perderebbe, inevitabil­mente, per strada.

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