Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
COMPETENCE CENTER, GLI ASSI DEL NORDEST
Corriere Imprese In anteprima sul numero in uscita domani i contenuti dell’hub dell’innovazione nato dal patto fra le 9 università trivenete. Dalle biotecnologie alla meccatronica, l’incubatore vuole fornire benzina al progetto Industria 4.0
VENEZIA Partiamo dai numeri, che rappresentano una vera e propria potenza di fuoco: seimila ricercatori, diecimila dottorandi e 300 brevetti già in portafoglio. E soprattutto, nove Università. Tutti gli atenei del Triveneto. Che accantonano ogni «rivalità» e uniscono le forze per porre le basi dell’economia 4.0. O meglio, di quell’industria 4.0 sulla quale (anche) il governo scommette particolarmente per rilanciare il Paese e proiettarlo in un futuro quantomeno più dinamico.
Il «competence center» del Nordest prende finalmente vita. Ufficialmente sarà presentato al Galileo Festival in programma a Padova dall’11 al 13 maggio. Ma nel nuovo numero di Corriere Imprese Nordest, il mensile economico del Corriere del Veneto allegato domani al Corriere della Sera, ne presentiamo – in anteprima – i contenuti. Ciascuna delle nove Università spiega quali saranno le risorse, i progetti e i settori dei quali si occuperanno. Lanciando un appello ad istituzioni e imprese: «Il competence center rappresenta un’occasione unica, un’opportunità da non perdere: non sprechiamola», esortano Carlo Bagnoli, professore di Strategy Innovation a Venezia e Fabrizio Dughiero, prorettore dell’Università di Padova con delega al trasferimento tecnologico.
«Smact» è la parola chiave: vale a dire Social network, Mobile platform & app, Analytics and big data, Cloud, Things (internet of things). A prima vista una terminologia tecnica per addetti ai lavori, in realtà le fondamenta sulle quali sarà (o potrebbe essere) edificata l’economia del Nordest dei prossimi decenni. Ma quali sono le strategie e i settori di intervento degli atenei triveneti? Ciascuna valorizzerà al massimo le proprie eccellenze. Si parte da Venezia – dove il competence center sarà basato, ma sedi distaccate saranno attivate anche in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia – con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dei cosiddetti «big data», che porterà Ca’ Foscari a lavorare su sistemi che garantiscano la qualità assoluta della produzione e la sicurezza informatica, mentre lo Iuav, l’Istituto Universitario di Architettura, scenderà in campo con i suoi fiori all’occhiello, dal laboratorio di Fotogrammetria ai sistemi di controllo ambientale per la conservazione dei beni architettonici, culturali ed artistici.
Il Bo di Padova si concentrerà sullo sviluppo di sensori e automazione utili ai più svariati comparti, dall’agricoltura ai trasporti, fino all’energia, Udine e Bolzano – secondo le rispettive connotazioni e specializzazioni – su sistemi per la produzione agraria «4.0» nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Trento investirà sulla stampa tridimensionale, l’ibridazione e la meccatronica, coinvolgendo il suo nuovo Polo di Rovereto. Il «Sistema Trieste» schiererà invece la Sissa, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, per lo sviluppo dei big data e della realtà aumentata, mentre l’Università opererà su genomica, nano-biotecnologie e ingegneria clinica in generale
L’appello Gli atenei alle aziende: «Noi abbiamo investito, non sprecate questa opportunità»