Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I belliniani e l’eredità del maestro
La mostra a Palazzo Sarcinelli di Conegliano: i talenti e la lezione della bottega
Terzo appuntamento con la mostra Bellini e i belliniani (in corso a Palazzo Sarcinelli, Conegliano, Treviso), che riunisce opere di Giovanni Bellini e di suoi allievi e seguaci, provenienti dall’Accademia dei Concordi di Rovigo (www.mostrabellini.it )
Le celebri Madonne col Bambino diedero a Giovanni Bellini successo presso la committenza privata e divennero il centro di importanti devozioni domestiche dentro la casa.
Ma anche per il successo di altre tipologie devote il contributo di Giovanni fu determinante: quello, ad esempio, come compare chiaramente nella mostra di Conegliano, della Vergine e del Bambinello al centro di un piccolo gruppo di santi (da Giuseppe a Girolamo, da Sebastiano a Caterina d’Alessandria e così via) magari assistendo alla circoncisione di Gesù o alla sua presentazione al tempio o, più semplicemente, assorti nelle loro meditazioni e riflessioni devote.
Talvolta Giovanni firma i suoi lavori (pur se gli studiosi hanno riscontrato l’intervento di aiuti), talvolta l’allievo si firma suo «discipulus», talvolta nessuno firma e a noi e forse ai contemporanei rimaneva e rimane il dubbio circa l’autografia dell’opera. Problema questo, che è soprattutto nostro, visto che esso non si poneva anticamente e il prodotto della bottega (o con la bottega) non era alla fin fine troppo sentito e non impediva il gradimento e la soddisfazione del committente.
Tra l’altro, anche tra i belliniani (al di là del più ristretto numero delle star) possiamo annoverare personalità di grande qualità e di assoluto rilievo: basti pensare al bergamasco Andrea Previtali che non si limitò a rifarsi al magistero belliniano, guardando al Lotto, a Giorgione, a Palma il Vecchio; e proprio il grande Palma il Vecchio, anch’egli bergamasco, recepisce l’insegnamento di Giovanni per poi accostarsi sia a Giorgione che al Lotto e addirittura a Tiziano giovane. Insomma: la fucina belliniana sforna personalità plurime e, per ragioni differenti, assai pregevoli; molti sono i bergamaschi e lombardi, molti i veneziani, altri ancora emiliani: sul sottofondo belliniano e mentre forse sopravvivono ricordi di culture locali, alcuni tentano il grande salto verso avventure personali e innovative: Francesco Bissolo, Nicolò Rondinelli, Marco Bello, Jacopo da Valenza. Altri. Più timorosi o meno dotati, restano fedeli all’impronta del maestro, talvolta ne ereditano alcuni lavori non finiti e la clientela: Vittore Belliniano su tutti, che conserva anche nel nome traccia del magistero di provenienza. (Continua. Prossima puntata
il 28 maggio)