Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Via all’invasione, oggi chiude il centro

Adunata, dalle 13 l’interno mura vietato alle auto. E scatta il bando ai trabiccoli: «No a un’Oktober Fest col cappello alpino». La scelta del commercio: i negozi «grandi firme» chiusi nel week end

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Sono arrivati, la città già brulica di penne nere. Ieri è iniziata la pacifica, rumorosa e gioiosa invasione degli alpini che rimarranno fino alla sfilata di domenica per l’Adunata del Piave. Cantano nelle piazze, strombazza­no per le strade, innalzano brindisi in ogni angolo e rallegrano Treviso con i loro cori. Ma mentre bar e ristoranti allestisco­no spine di birra in ogni angolo della città, preparando­si all’onda di visitatori da cinquecent­omila persone, il commercio trevigiano si interroga e si divide. C’è chi rimarrà aperto con orario continuato ogni giorno, ma anche chi chiuderà sicurament­e domenica, spesso sabato e in alcuni casi anche venerdì.

«Sarà impossibil­e venire in centro per noi e per i clienti, è un disagio che non possiamo affrontare, considerat­o che gli incassi non ci saranno», spiegano alcune commesse, mentre altri negozi, pur abbassando le saracinesc­he, aprono comunque le braccia agli alpini: «Questa è la loro festa, sono pochi giorni di disagio per noi e li possiamo sopportare serenament­e perché sono dedicati a loro, sono i benvenuti – spiegano da un grande negozio in piazza Borsa -. Per noi tenere aperto sarebbe un sacrificio ma le vetrine rimarranno illuminate al loro passaggio».

Aperti tutti i giorni, compresa domenica, sono per esempio Benetton, Sisley e Ovs, ma anche altri negozi di dimensioni inferiori e monomarca. Le grande firme invece si fermano tutte la domenica e molte vanno oltre: Le Noir, in piazza Indipenden­za, sta valutando il sabato spento, il Duca d’Aosta chiude da venerdì, Miozzi aspetta il venerdì mattina per decidere se chiudere anche il sabato, Furla idem. Chiudono anche alcuni estetisti e parrucchie­ri, perché i disagi sono considerat­i superiori ai vantaggi, quando la città si dedica agli alpini.

Oltre al fuggi-fuggi dei negozianti c’è anche quello dei residenti del centro storico e della prima periferia, molti dei quali lasceranno Treviso già a partire da stasera: preferisco­no un week end di vacanza e riposo. «Davanti all’ingresso di casa mia – racconta un commercian­te e residente – c’è una fila di dieci bagni chimici. Preferisco andare via in questi giorni».

Il traffico ieri ha retto, a testimonia­nza che gli ingorghi di martedì mattina erano dovuti soprattutt­o alla pioggia, ma il vero test per la viabilità trevigiana è quello di oggi, perché alle 13 chiude tutto l’interno mura e alle 16 scatta la ztl nella prima fascia urbana, con il divieto di transito sul Put. È qui che si capirà se gli ampi blocchi riuscirann­o a reggere l’urto di migliaia di visitatori, e a garantire a residenti e operatori la gestione della quotidiani­tà. «Sarà una chiusura graduale – assicura il responsabi­le dei grandi eventi per il Comune Roberto Mazzon -. La città come previsto dal piano viabilità verrà chiusa al traffico per aree concentric­he, via via più vaste, per tornare alla normalità nella notte fra domenica e lunedì».

L’Adunata del Piave inizierà ufficialme­nte alle 9 di domani mattina con l’alzabandie­ra e la deposizion­e della corona al monumento ai Caduti di piazza Vittoria.

Il Comitato organizzat­ore ricorda che da oggi entra in vigore l’ordinanza del sindaco che vieta i «trabiccoli», i mezzi folclorist­ici non omologati al Codice della strada e pericolosi per l’incolumità delle persone (quelle a bordo ma non solo): «L’Adunata non deve diventare una Oktober Fest col cappello alpino, ma un momento forte e intenso in cui noi alpini ricordiamo i nostri valori, il senso di appartenen­za e l’amore per la patria», ha ribadito il presidente del Coa Luigi Cailotto. «Deve essere un’adunata divertente ma ispirata ai valori alpini e nel rispetto della sicurezza», ha sottolinea­to il sindaco Giovanni Manildo, incontrand­o la protezione civile che da lunedì ha avviato il centro operativo per le emergenze. Manildo risponde anche al consiglier­e Davide Acampora, che aveva lamentato la mancata chiusura delle scuole: «Un’ordinanza contingibi­le e urgente viene emanata dal sindaco quando ne esistono le condizioni, e questo non è il caso. Non sa di cosa parla e soprattutt­o non conosce il funzioname­nto della macchina amministra­tiva. Avrebbe significat­o chiudere tutti i servizi pubblici al cittadino e generare disservizi. E invece, come noto, giovedì e venerdì gli uffici pubblici rispettera­nno i consueti orari». E il consiglier­e Pd Nicolò Rocco incalza: «Quello di Acampora è un attacco al sindaco e al comitato organizzat­ore dell’adunata, una richiesta da dilettante allo sbaraglio, totalmente sproporzio­nata rispetto alla situazione. Come cittadini dovremo fare dei sacrifici nei prossimi giorni, ma minori rispetto a quelli degli alpini per l’Italia quando è richiesto il loro intervento».

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In avanscoper­ta I primi gruppi di alpini arrivati ieri in piazza dei Signori per l’adunata nazionale

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