Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Csm conferma: il «cadorino» Luca nuovo procuratore In arrivo a luglio
BELLUNO A inizio del prossimo mese di luglio probabilmente s’insedierà il nuovo procuratore della Repubblica Paolo Giovanni Luca. L’ok finale ieri dal Csm, il Consiglio superiore della magistratura. Bellunese di nascita (a Pieve di Cadore), marchigiano di formazione (l’università e la laurea in Legge con lode a Macerata, dove ha ricoperto il ruolo di consigliere in Prefettura) e padovano d’adozione. Tre mesi fa la Commissione per gli incarichi direttivi del Csm, all’unanimità, lo aveva proposto come procuratore di Belluno, ieri l’ufficialità.
Luca, ora sostituto alla Procura generale a Venezia, sentito telefonicamente è rimasto cauto. «Manca ancora la firma del presidente della Repubblica, aspettiamo per i discorsi - ha scherzato - Per ora dico solo che, ogni tanto, si può dire “propheta in patria”, dal momento che torno alle origini».
Nato a Pieve di Cadore il 5 maggio 1954, ha appena compiuto 63 anni. Ha abitato in Cadore i primi 9 anni della sua vita, poi con la famiglia si è spostato nelle Marche, luogo d’origine di sua madre. Dal 1981 all’84 ha iniziato la mia carriera da consigliere in Prefettura, è poi diventato magistrato nell’84 e, dopo un anno di tirocinio ad Ancona, nell’85 è andato a Padova come pretore per sette anni, poi ventidue come sostituto procuratore. Da quattro anni lavora a Venezia in Procura generale.
A Padova ha lasciato il segno. Nel 1992, in piena epoca di «Mani Pulite», era stato lui che - indagando su una denuncia per resistenza ai danni dei residenti che a Boara Pisani si opponevano alla discarica di Ca’ Bianca - aveva scoperto un giro di mazzette e aveva fatto arrestare 12 consiglieri comunale su 15: tutti confessarono che il malloppo se l’erano spartito dopo una cena sui Colli, alla luce dei fari delle auto.
Poi, una dietro l’altra, storie di corruzione: l’arresto del vicesindaco di Villafranca Padovana per una tangente utile a spostare un’antenna Vodafone; il caso «Breda» e il buco che, tra compravendite poco chiare, ha messo in ginocchio la casa per anziani; il fallimento del Gruppo Saccarifero Veneto e lo scandalo di GaranzieNordest e della Bcc dell’Alta Padovana.