Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«È un’emozione lunga 25 anni»

Il 9 maggio 1992, al Palaverde, il primo scudetto Benetton. Iacopini: «Squadra fantastica con Del Negro e Kukoc: auguro a Tvb di vivere presto momenti cosi»

- Matteo Valente © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Era il 9 maggio 1992. Una data indelebile per la pallacanes­tro trevigiana, entrata di diritto negli almanacchi e nei cuori dei tifosi. Contro la Scavolini Pesaro, la Benetton di Toni Kukoc e Vinnie Del Negro, ma anche di Alberto Vianini, Nino Pellacani, Stefano Rusconi e Massimo Iacopini, conquistò il primo scudetto della storia biancoverd­e. Da quella notte al Palaverde sono passati 25 anni, ma le emozioni e le sensazioni sono ancora vive fra i protagonis­ti come se il tempo non fosse mai trascorso. Chiedere a Massimo Iacopini, che ha rivissuto con noi quei fantastici momenti, nel giorno del suo 53esimo compleanno.

Massimo, che ricordi hai di quella notte del Palaverde?

«I ricordi sono vivissimi, se penso che sono passati 25 anni sono quasi sconvolto. Invece il tempo passa e noi siamo diventati tutti un po’ vecchiotti... Battute a parte, sono emozioni che siamo stati davvero fortunati a vivere».

Ti ricordi bene quella partita contro Pesaro?

«Proprio l’altro giorno ho riguardato la partita grazie a un video su Youtube. E vi posso assicurare che ero teso come se la partita fosse in corso. A conferma di quanto bello sia stato quel momento».

Di quella squadra senti ancora qualcuno?

«Con Pellacani non si è mai interrotto il rapporto, lo considero uno dei miei più cari amici. Vedo abbastanza spesso Vianini, mentre ogni volta che vedo Mian in panchina mi sembra che il tempo si sia fermato. È un po’ che non sento Rusconi e Kukoc, mentre è un piacere poter incontrare ogni estate a Las Vegas, per le Summer League, Del Negro».

Squadra fantastica, arricchita da due campioni come Kukoc e Del Negro...

«Loro due hanno cambiato il volto di quella squadra, sia sotto il profilo tecnico che della mentalità. Stiamo parlando di due campioni, che hanno permesso poi a tutta la squadra di poter crescere».

Si può dire che da lì, forse, è nato tutto?

«Sì, penso che proprio dal loro arrivo e dalla vittoria dello scudetto sia nata l’èra Benetton che poi ha vinto tanto in Italia e in Europa. Certo, quel successo fu merito di tutto il gruppo, ma è giusto mettere in cima Toni e Vinnie, oltre a coach Pero Skansi che fu strepitoso a prendere un gruppo e dargli un’identità».

Ripensando a quella squadra, ti è rimasto dentro qualche rammarico?

«Sì, uno: quello di aver potuto giocare tutti assieme una sola stagione e non aver potuto continuare a lavorare in gruppo. Sono certo che quella squadra aveva ancora margini per poter crescere e migliorare, anche se sono arrivati lo stesso alcuni trofei e una finale europea».

A 25 anni di distanza vedi analogie fra quella squadra e questa De’Longhi?

«Stiamo parlando di due epoche diverse. Oggi la pallacanes­tro è cambiata molto sia sotto l’aspetto fisico che tecnico. Non vedo grosse similitudi­ni: in quella squadra c’erano dei fuoriclass­e, oggi Tvb ha giovani molto interessan­ti e promettent­i a cui auguro di poter vivere le emozioni che provammo noi in quella notte del 9 maggio 1992».

E questo quarto di finale con la Fortitudo come lo vedi?

«Sarà l’esame di maturità per Treviso, capiremo se davvero ha i mezzi per arrivare alla fine. La Fortitudo è il peggior avversario che potesse trovare Treviso, ma mi auguro che il Palaverde possa diventare un vero fattore per questa serie, come lo sarà il PalaDozza nelle sfide a Bologna».

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Primo scudetto La Benetton (Iacopini è il terzo da sx) della stagione 91-92

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