Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Avvocati sul piede di guerra: il giudice tavolare resti a Cortina

Timori anche per possibili ridimensio­namenti al Tribunale del capoluogo

- Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Magasa e Valvestino (Brescia) e in tre Comuni della provincia di Belluno: Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallon­go del Col di Lana. La presidente dell’Unione degli avvocati del Triveneto, Patrizia Corona, ieri ha sollevato il problema e citato l’articolo 28 della riforma della magistratu­ra ordinaria.

«Incide a livello legislativ­o togliendo di fatto il giudice tavolare, attribuend­o la competenza al giudice di pace, che non può avere le stesse nozioni e la stessa preparazio­ne - ha detto - La materia tavolare, lo sappiamo bene, è assai complessa. Noi ci opponiamo ad una riforma che non solo peggiora l’esito finale dei procedimen­ti, ma è notorio come, per esempio in Trentino Alto -Adige, la figura del giudice di pace non sia all’altezza per la qualità del servizio reso».

Gli avvocati, riunitisi ieri a Palazzo Fulcis, hanno anche sottolinea­to quali siano le condizioni dei Tribunali veneto, in particolar­e quello bellunese. È il presidente dell’Ordine degli avvocati di Belluno, Marc De Col ad evidenziar­e le preoccupaz­ioni della categoria, che in provincia conta 304 profession­isti L’ufficio dove sono archiviate le pratiche del catasto tavolare a Cortina d’Ampezzo ad oggi. «Il Tribunale di Belluno ha in pianta organica 11 magistrati (saliti a 12 nella recente revisione, Ndr), ma ha anche un settore civile in sofferenza: per un giudice che arriva ce n’è uno che se ne va. Ci sono stati periodi di carenza di due magistrati civili su 5. Nel penale uno dei due gip/gup si è trasferito, con conseguent­e necessità di spostare un magistrato dal dibattimen­to - ha lamentato il presidente De Col Sono 10 i magistrati onorari. Alla luce di tutto questo siamo profondame­nte preoccupat­i che il tribunale possa venir soppresso, già si parla di una “fase 2” della riforma della geografia giudiziari­a. I funzionari del ministero della Giustizia hanno ribadito che anche i livelli ottimali fissati a livello europeo sono tali che, per i piccoli tribunali, non ha senso continuare ad esistere».

Sconsolant­e la conclusion­e a cui arriva il presidente De Col. «La dura realtà bellunese registra una scopertura di personale amministra­tivo del 30 per cento - ha sottolinea­to anche a seguito di recenti pensioname­nti. L’impression­e è che il nostro Tribunale venga percepito come un ufficio che, nel giro di quattro o cinque anni, potrebbe venire a cessare. Siamo già stati graziati in occasione del primo riordino della geografia giudiziari­a in quanto capoluogo di provincia, ma non credo che sopravvive­remo ad un secondo riordino se verranno applicati i parametri voluti dal Ministero o dal Csm».

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Archivio tavolare

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