Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Atlantia dà la scalata ad Abertis ed esce da Save Ai Benetton la guida del colosso delle autostrade
Le conseguenze a Nordest dell’Opa sui catalani lanciata dalla società dei Benetton. Brescia-Padova non sarà fusa in Autostrade per l’Italia
VENEZIA Atlantia esce da Save in conseguenza del lancio dell’Opa su Abertis. L’obiettivo del gruppo italiano è di diventare il primo colosso infrustrutturale al mondo, di cui la Edizione dei Benetton diventerebbe il primo socio. L’offerta, si precisa in una nota, è di 16,50 euro per ciascuna azione Abertis, ferma restando la possibilità per gli azionisti di Abertis di optare, in tutto o in parte, per una «parziale alternativa in azioni». Se l’offerta andrà in porto, la Brescia-Padova continuerà tuttavia a far capo ad Abertis e non sarà fusa in Autostrade per l’Italia.
VENEZIA Atlantia che prepara l’uscita da Save e Brescia-Padova che continuerà comunque a far capo agli spagnoli di Abertis, anche se questi accetteranno la fusione con la società italiana. Sparse in tre continenti, dall’America all’India, sono notevoli anche in Veneto, nel cortile di casa della Edizione dei Benetton - che manterrebbe il ruolo di primo azionista anche del nuovo colosso mondiale - le conseguenze dell’offerta pubblica di acquisto lanciata da Atlantia su Abertis. Ad un mese dalle prime indiscrezioni, ieri Atlantia ne ha ufficializzato i dettagli, approvati dal cda domenica.
Un’operazione da 16,3 miliardi, che Atlantia ha definito «amichevole» e che vorrebbe chiudere entro fine anno. Secondo le linee illustrate ieri in una conference call, l’offerta avanzata alla società di Barcellona si traduce in un’offerta pubblica di acquisto e/o scambio totalitaria, il cui risultato macroscopico, ha sottolineato l’amministratore delegato del gruppo italiano, Giovanni Castellucci, sarebbe di dar vita al «primo operatore mondiale di infrastrutture di trasporto», di cui Edizione sarebbe il primo azionista con il 25,5%. Ne risulterebbe un portafoglio di asset «diversificato in 19 Paesi, con oltre 14 mila chilometri di autostrade e 60 milioni di passeggeri l’anno negli aeroporti di Roma e Nizza». Un nuovo gruppo «che sarà il principale operatore di autostrade al mondo con un Ebitda di 6,6 miliardi di euro e investimenti per 2,4 miliardi di euro».
Tecnicamente la sua costruzione passerebbe per un’Opa con «un corrispettivo in denaro pari a 16,50 euro per ciascuna azione Abertis, o, a scelta, una parziale alternativa in azioni Atlantia, per un controvalore di 16,341 miliardi di euro». In caso di successo, ha sostenuto ancora Castellucci, «il gruppo risultante manterrà una fortissima generazione di cassa e capacità di investimento, abbinata ad una presenza geografica globale unica».
Fin qui la proiezione intercontinentale. Ma i riverberi sono notevoli anche nel solo ristretto ambito regionale del Veneto, delle autostrade e degli aeroporti. L’avvio dell’Opa ha sciolto infatti a cascata anche molti nodi a Nordest. Il primo riguarda l’autostrada BresciaPadova e la sua capogruppo A4 Holding, acquistata lo scorso anno dai catalani per 590 milioni, che hanno investito ora altri 125 milioni, 75 dei quali in Veneto, per acquisire dagli enti locali un ulteriore 22,5%, salendo all’85,3%. Con l’operazione di fusione e il rientro del controllo in Italia, poteva essere razionale pensare che l’esito finale dei rivolgimenti degli ultimi anni in Brescia-Padova fosse la scomparsa della società e la fusione in Autostrade per l’Italia. Oltretutto raccordata sulla Brescia-Padova a ovest oltre Brescia e a sud sulla Padova-Bologna. Anche perché, in altro ambito, la proposta di Atlantia agli spagnoli è anche di unificare le attività che le due società detengono in Sud America in capo ad Abertis.
Ma la fusione, che avrebbe rilanciato ulteriormente le domande sul ruolo residuo degli azionisti pubblici superstiti in A4 Holding, come il Comune di Verona con il 4,7% e la Provincia di Vicenza che intende mantenere il 2%, invece non avverrà. Castellucci ieri, a precisa domanda, a confermato le «sinergie» che si porranno con Brescia-Padova, ma ha escluso l’intenzione di consolidarla in Autostrade per l’Italia. A4 Holding quindi, anche nel colosso italo-spagnolo, rimarrà società autonoma che continuerà a far capo a Barcellona. Castellucci in compenso ha confermato gli investimenti per 1,5 miliardi per completare a nord la Valdastico. In più, vista da Atlantia, l’operazione di aggregazione di A4 Holding alle altre attività italiane, in una rete autostradale di 3.256 chilometri, non dovrebbe porre problemi di Antitrust.
L’altro aspetto rilevante a Nordest riguarda Save. Come si ricorderà, nei momenti caldi del divorzio tra Enrico Marchi e Andrea De Vido, i due soci storici di Finanziaria Internazionale che controlla la società quotata che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, lo scorso autunno Atlantia aveva messo un piede pesante in Save, rilevando per 174 milioni la quota del fondo Amber, poi ulteriormente arrotondata al 22%. Un «investimento finanziario», come l’aveva definito Atlantia, che pareva prepararsi però alla vendita della quota di controllo di Save, nel divorzio tra Marchi e De Vido. Ma il complesso accordo di divorzio tra i due di fine aprile, che blinda il controllo di Marchi in Save con il patto siglato con i fondi infrastrutturali francese Infravia e tedeschi di Deutsche Bank, ha chiuso la strada a possibili
Gli effetti La quota nella spa di Venezia tra gli asset in vendita
mosse nell’Opa che dovrà essere lanciata ad agosto. L’attesa era per l’uscita di Atlantia da Save, consegnando le azioni all’Opa residuale di Marchi; anche perché con l’offerta a 21 euro il valore della quota è salito ben oltre i 200 milioni. Prospettiva confermata ieri da Castellucci, che nelle slide di presentazione dell’operazione proposta ad Abertis ha inserito a pieno titolo il 22% di Save tra gli asset di minoranza in vendita (insieme al 10% di Autostrade appena ceduta e a una analoga quota dell’aeroporto di Nizza sul mercato), sui quali è stato concesso un prestitoponte da 2 miliardi che completa i 14,3 a disposizione per l’acquisizione.