Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cortina 2021, la Regione detta i tempi: Alemagna e ferrovia pronte entro due anni
SEDICO Infrastrutture pronte per il 31 dicembre 2019: è questo l’obiettivo della politica in vista dei Mondiali di sci di Cortina 2021. La sfida è stata lanciata ieri mattina a Villa Patt, alla presentazione del Tavolo per le infrastrutture che raggruppa tutte le categorie economiche: l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti ha assicurato che, per quanto riguarda l’elettrificazione dell’anello ferroviario Vittorio VenetoBelluno-Feltre-Montebelluna, ci sono buone speranze.
«I Mondiali si sono rivelati un’occasione per fare una sintesi sulle necessità infrastrutturali del territorio – ha commentato De Berti – Tutti si sono seduti intorno a un tavolo per definire le priorità, che per Belluno è l’elettrificazione della ferrovia. Ho avuto rassicurazioni da Rfi che il cosiddetto “anello basso” sarà pronto per il 2020». Meglio ancora ha rilanciato, entro il 31 dicembre 2019, in parallelo con la partita del piano Anas per l’Alemagna. Per la viabilità ci sono 170 milioni, che andranno a risolvere i problemi che affliggono 42 punti critici della viabilità lungo la statale 51 Alemagna. Gli interventi più costosi riguardano le varianti: per quella di Tai servono 32,5 milioni, per quella di Valle di Cadore almeno 14, per la bretella di San Vito 28 e per quella di Zuel 29,5.
«Dalla rotatoria di Fortogna all’ultimo muretto di Cimabanche – ha spiegato il deputato del Pd Roger De Menech, che ha fatto da tramite con il governo per la viabilità – tutta la strada dovrà essere messa in sicurezza con un piano che diventi un modello a livello italiano». Il deputato si spinge oltre, chiedendo uno sforzo in più a Anas.
Un mese fa, infatti, l’ok del governo al progetto infrastrutturale e sportivo per Cortina 2021 aveva aperto la strada alla nomina di due commissari (uno per le strade, uno per le piste), che saranno scelti entro la metà di giugno. La figura scelta per le strade sarà interna a Anas, quasi sicuramente il presidente Gianni Vittorio Armani. Di qui, il rilancio di De Menech su una visione più ampia della viabilità per il Mondiale: «Una volta diventato commissario, potrà aderire anche al finanziamento di 55 milioni per il tunnel di Coltrondo, in Comelico». Per andare a Cortina non si passa di lì, ma il tentativo è quello di creare quella che ieri è stata chiamata più volte «legacy». Ovvero, un’eredità che il Mondiale dovrà lasciare al territorio.
«Nel 1956, con le Olimpiadi invernali, Cortina ha ospitato l’evento forse più innovativo del dopoguerra, ma poi per 60 anni non si è fatto più molto – ha osservato Paolo Nicoletti, amministratore delegato della Fondazione Cortina 2021 – L’esperienza del Mondiale dovrà essere ripetibile dopo 10 o 20 anni, con eventi internazionali che contribuiscano al riposizionamento di Cortina nel mondo».