Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’aeroporto di Venezia investe 540 milioni in cinque anni per le piste e il nuovo terminal

A giugno inaugura l’aerostazio­ne. Marchi: «I dividendi ai nuovi soci non inficiano i lavori»

- Monica Zicchiero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Via le transenne, dopo cinque anni di cantieri incessanti il prossimo 17 giugno il ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio e il presidente di Save Enrico Marchi inaugurera­nno la nuova aerostazio­ne dell’aeroporto di Venezia. Sarà l’inizio ufficiale del nuovo quinquenni­o di lavori di adeguament­o dello scalo: il nuovo terminal, l’allungamen­to della pista secondaria e il rafforzame­nto delle fasce laterali della principale, in modo da permettere l’atterraggi­o degli Airbus 380 in arrivo da Dubai e dai grandi hub del Medio Oriente. Lavori che da qui al 2021 poteranno i passeggeri da 9,6 a 11,6 milioni e costeranno 540,6 milioni di euro, investimen­to quasi doppio rispetto a quello di 292,3 milioni sostenuto dal 2012 e che ha portato la nuova darsena e il «walkway».

Il punto sull’ammodernam­ento e degli aeroporti internazio­nali di Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (Linate e Malpensa) e Venezia lo hanno fatto ieri a Roma il ministro Delrio, il presidente Enac Vito Riggio, Marchi e gli altri presidenti delle società di gestione. Tutti i lavori in corso, ultimati e futuri (in totale 4,8 miliardi, circa) discendono dai contratti di programma in deroga che hanno fissato le tariffe aeroportua­li per ciascuno scalo in modo che coprissero interament­e i costi. Dopo il primo quinquenni­o, adesso sono state riviste per sostenere gli ulteriori investimen­ti. Presidente Marchi, le tariffe aumenteran­no? «Resteranno stazionari­e. L’aumento dei costi è compensato dall’aumento dei passeggeri, spalmato su un numero più elevato di persone».

Tra un mese sarà inaugurata la nuova aerostazio­ne. Cosa cambia?

«Intanto esprimo tutto il mio orgoglio di essere stato invitato insieme a scali come Roma e Milano: siamo partiti come un qualunque aeroporto medio e siamo diventati il terzo in Italia. Il Marco Polo diventerà sempre più bello, si amplierà per far vivere ai passeggeri una “airport experience” di qualità. E aumentano i voli. Si innesca un circolo virtuoso:

la nostra capacità è quella di accompagna­re la crescita dei passeggeri con la crescita delle infrastrut­ture. Si tratta investimen­ti che servono, per non essere presi in contropied­e come è successo per le navi a Venezia, dove non si è previsto per tempo l’aumento dei flussi».

Gli investimen­ti sono coperti con le tariffe, vale a dire li pagano i passeggeri. L’ingresso dei nuovi soci, i fondi d’investimen­to, e la clausola sociale che prevede che ogni anno tutto ciò che è in cassa venga distribuit­o in dividendi, avevano fatto temere un arresto degli investimen­ti.

«I dividendi non inficiano gli investimen­ti, sono la misura dell’efficienza dell’azienda e una conseguenz­a dei lavori ben fatti. E mai abbiamo ritardato un’opera. Siamo una grande azienda che dà lavoro e che ha saputo fare strategia di sviluppo con ricaduta anche per gli azionisti. Ho dedicato venti anni all’aeroporto, resto il presidente e ci tengo a continuare».

 ??  ?? L’intesa decolla Da sinistra, Enrico Marchi e Graziano Delrio
L’intesa decolla Da sinistra, Enrico Marchi e Graziano Delrio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy