Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Prato torna «giardino» Stop alla sosta selvaggia con la semina definitiva
TREVISO Per il capoluogo è il momento di ragionare sui quartieri, grazie a fondi ministeriali, associazioni di cittadini e il piano degli interventi che a metà giugno presenterà progetti e idee per la nuova Treviso.
Questo fine settimana qualcosa si muove lungo la Restera: «Il Prato in Fiera» è un’iniziativa partita dalla lista Treviso Civica che ha raccolto oltre cinquanta associazioni per una grande festa, ovviamente al Prato della Fiera. Sabato dalle 15.30 alle 21 ci saranno laboratori, concerti ed esibizioni, ma il nodo centrale è la semina di 500 metri quadrati di erba (100 sono già stati donati), per far tornare un’area molto amata dai trevigiani a quella che era un tempo. Ovvero, un luogo di aggregazione, comunità, gioco. Il tema generale su Fiera, come ricorda il presidente del consiglio comunale Franco Rosi, è stato aperto dal Comune con Fondazione Benetton e gli ordini professionali, c’è anche un bando di idee su come riqualificare via Callalta e viale IV Novembre, e c’è un desiderio: spostare le fiere di San Luca. «Stiamo cercando un luogo sostitutivo alle fiere e anche al parcheggio» sottolinea il sindaco Giovanni Manildo. Quel mezzo chilometro quadrato rimarrà «giardino», quindi sottratto alla sosta selvaggia fino all’arrivo delle giostre; poi ci sarà una nuova semina d’erba e stavolta sarà definitiva.
«Per Fiera, con un bando di idee, e Santa Maria del Rovere, su cui interverremo con i fondi del bando periferie del governo, potremo vedere la partenza dei progetti a breve termine – spiega l’assessore ai quartieri Marina Tazzer -. La fase di concertazione del piano degli interventi ci ha fornito molti spunti per definire le priorità nelle frazioni. Non centri civici ma luoghi con funzioni diverse e studiate per le caratteristiche di ognuna. Stiamo già assegnando la progettazione per arrivare preparati». Ma Mario Conte, capogruppo della Lega Nord, accusa: «I quartieri sono stati abbandonati. Servono prima di tutto una revisione del piano del traffico e la manutenzione delle strade». (s.ma.)