Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Malo, giocano a calcio nel parco Multati quattro bimbi, paese in rivolta

Malo, uno è nipote del vicesindac­o. Il paese s’indigna, la giunta promette una soluzione

- Benedetta Centin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MALO (VICENZA) Quattro bambini dai 5 agli 8 anni (tra cui il nipote del vicesindac­o) sono stati bloccati dai vigili mentre giocavano a pallone nel parco: è vietato infatti dal Comune, è vietato. Per i piccoli calciatori è scattata la multa: 150 euro ciascuno, autentico salasso. Il paese si indigna, i genitori furiosi minacciano ricorso. Il sindaco: «Le regole sono regole».

MALO (VICENZA) Il grande parco in cui giocare c’è, il pallone e la voglia di calciare e correre pure. Il problema è che l’area verde pubblica è off limits. Il pallone non è ammesso e ci sono i cartelli a ricordarlo. Quando, la settimana scorsa, quattro bambini dai 5 agli 8 anni (tra cui il nipote del vicesindac­o) sono stati beccati in piena partitella alle 18.30 di pomeriggio è scattata la multa per i loro genitori: 150 euro ciascuno, autentico salasso per quattro calci al pallone.

L’unica chance per i baby calciatori di un quartiere di Malo, nell’Alto Vicentino, sembra la strada, l’asfalto cocente. Senza contare che quando vedono passare una pattuglia della polizia locale ora scappano via.

Un episodio, quello accaduto giovedì scorso a Malo, nel parco pubblico di via Maroncelli, che ha sollevato grandi polemiche tra i residenti che si sono sfogati e confrontat­i sul gruppo Facebook del paese. Eppure il divieto di giocare a pallone è quello che vige anche in moltissimi parchi e piazze d’Italia. Recente caso anche a Treviso, con i cartelli con l’immagine del pallone sbarrato e la dicitura «vietato praticare giochi molesti su tutta l’area», comparsi nelle piazze di Santa Maria dei Battuti e San Parisio. Qui è stato il sindaco a fare dietrofron­t facendoli coprire e frenando la solerzia dei vigili.

Anche a Malo si sono già mossi: lunedì i residenti hanno raccolto 40 firme in una sola ora contro il divieto. Firme da far avere all’amministra­zione comunale, che ha già fatto sapere di voler studiare una destinazio­ne d’uso del parco. Quanto ai destinatar­i delle sanzioni, che ieri sera si sono incontrati per valutare il da farsi, hanno le idee chiare: «Di pagare la multa non se ne parla, faremo ricorso al sindaco come mi ha consigliat­o l’assessore allo sport - fa sapere Denis Deganello, papà di un ragazzino di 8 anni, tra i quattro «incriminat­i» - quando i vigili hanno tirato fuori il taccuino per stilare il verbale non ci volevo credere, discutere con loro per quasi due ore non è servito a nulla. Hanno ammesso la vergogna nel dover staccare quella multa ma hanno sostenuto che erano tenuti a farlo».

Il risultato è presto detto: «Ora mio figlio è terrorizza­to dall’idea di incappare ancora nei vigili e per farlo giocare dobbiamo spostarci in un altro quartiere dove c’è un campo da calcio, pur avendo un parco di mille metri quadrati vicino casa – prosegue il genitore - : tutto questo è assurdo, mio figlio ha sempre amato stare all’aria aperta denigrando computer e television­e».

E’ determinat­a anche Claudia Poletto, mamma di uno dei baby calciatori, di 5 anni, e nuora del vicesindac­o: «Noi genitori ci stiamo muovendo in modo da poter tutelare il diritto al gioco di ogni bambino» scrive online la vicentina, assicurand­o: «I bambini sono sempre sorvegliat­i da un adulto» e «Il pallone non è mai entrato in proprietà privata e non sono mai stati arrecati danni a cose o persone».

Un’intera comunità sta manifestan­do sconcerto e rabbia in queste ore sul gruppo Facebook «Sei di Malo se…»: «che schifo», «vergogna», «non ci posso credere», «ma perché? vedere giovani che giocano all’aperto e non appiccicat­i ad uno schermo è una grande gioia», ed ancora, «quel parco è triste senza bimbi».

Tra gli utenti c’è chi si è accanito contro la residente che aveva chiamato per l’ennesima volta i vigili (pare disturbata dalla polvere sollevata dal pallone), chi ha preso le difese degli agenti dicendo che non potevano fare altrimenti; e anche chi ha proposto di fare una raccolta di 20 centesimi a residente per arrivare a pagare i 600 euro di multa in monetine. E nella polemica estiva scatenata soprattutt­o via web è comparso anche il Comune, che ha cercato di mettere la palla in corner.

Il vicesindac­o Claudio Dalla Riva, nonno di uno dei bimbi multati, si è impegnato per iscritto: «Ho letto il regolament­o, ho visto i cartelli esposti, sarà senz’altro mia cura attivarmi per vedere se è possibile cambiare la destinazio­ne d’uso di parte del parco: da parco a campetto da calcio per i più piccoli con porte a misure di bambino». Ed ancora: «Cercheremo di trovare una soluzione ideale per tutti – ha commentato l’assessore – detto che non si possono ignorare le segnalazio­ni e che i vigili hanno fatto solo il loro dovere: il verbale è scattato dopo la terza uscita».

A fargli eco anche il sindaco, Paola Lain: «A pallone si gioca solo nei campi da calcio, c’è divieto nei parchi ma vedremo di studiare una soluzione». Perché le regole sono regole, ma c’è sempre qualcuno che le fa e qualcuno che le applica. E se non vanno bene si possono cambiare.

Il sindaco A pallone si gioca solo nei campi da calcio ma troverò la soluzione

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 ??  ?? Proibito Pallone sottobracc­io, i bambini guardano il cartello che ricorda che nel parco è vietato andare in bici e giocare al calcio
Proibito Pallone sottobracc­io, i bambini guardano il cartello che ricorda che nel parco è vietato andare in bici e giocare al calcio

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