Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bolzano chiude il Passo Sella Federalberghi in rivolta
Il presidente De Cassan: «Altoatesini talebani, atto unilaterale»
LIVINALLONGO DEL COL DI LANA «Gli altoatesini facciano i talebani a casa loro». Senza, cioè, coinvolgere gli altri nelle proprie scelte. Lo dice con forza Walter De Cassan, il presidente provinciale di Federalberghi. La materia scottante è quella della chiusura del Passo Sella. Ogni mercoledì, tra luglio e agosto, la strada del passo rimarrà chiusa alle auto dalle 9 alle 16. Il transito sarà consentito solo a mezzi di trasporto pubblico locale, a quelli elettrici, a bici e a pedoni.
Oggi si «celebra» il primo giorno di chiusura. Una liberazione dallo smog, per Bolzano. Un atto unilaterale e insensato per gli albergatori bellunesi. «Nella vita ho capito una cosa continua De Cassan - che l’integralismo non porta da nessuna parte. Ora, se ci fosse stato un accordo tra le parti, tra Bolzano e Belluno, per individuare percorsi alternativi, chi sarebbe contrario? Fermare una strada e basta, senza prevedere un’alternativa, non è una cosa intelligente. I più penalizzati, peraltro, sono quelli che abitano sulla strada».
Non è tenero, stavolta, il leader della Federalberghi bellunese e aggiunge: «Si è arrivati a queste misure unilateralmente, con una forzatura: Bolzano è andata avanti da sola, senza sentire Belluno. E minaccia di chiudere tutti i passi dolomitici. C’è però da chiedersi: perché non lo fanno d’inverno? Perché d’inverno, chiudendo i passi, perderebbero il turismo italiano. La verità è che Bolzano ha pensato a sé».
Di chiusura dei passi dolomitici si parla almeno dal 2010. Un po’ da Trento, un po’ da Bolzano, la richiesta di interrompere il flusso di veicoli in giorni determinati è stata espressa più volte e sempre ha incontrato il no di Belluno.
Stavolta gli altoatesini hanno fatto da soli. Secondo gli assessori altoatesini Richard Theiner e Florian Mussner, l’operazione consentirà di abbattere le emissioni inquinanti del 20%. L’iniziativa è accompagnata da un programma di spettacoli e gastronomia in loco, sulla strada.
Storicamente, dalla parte del Bellunese, la soluzione al traffico eccessivo sui passi montani è sempre stata ravvisata nei ticket. Ma, sul punto, non si è mai trovato un accordo. «Anch’io la penso così - aveva affermato il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones, coinvolto dalla chiusura - far pagare un pedaggio (da non applicare ai residenti, Ndr) significa puntare su un turismo di qualità. Che è poi ciò di cui abbiamo bisogno. Quanto alla qualità dell’aria, non è che il Passo Sella sia il centro di Milano. Si poteva intavolare un discorso serio, è invece si è scelta la strada dell’unilateralità. Che dobbiamo dire? Ne prendiamo atto».
Ora, però, Grones ha cambiato tono e conclude: «Bisognerebbe pensare a una alternativa, ma non c’è. Inimmaginabile fare un tunnel di otto chilometri da una parte all’altra. La chiusura la chiedono gli appassionati di bici, ma la viabilità tra valli è quella principale, da queste parti. Difficile trovare un equilibrio».