Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ict, Vinci mette piede in Italia con l’acquisizione di Saiv
Porta d’ingresso a Nordest per il colosso francese: «Ora altre mosse»
VENEZIA Non sarà attraverso quote di Save, dato che il nome del colosso mondiale delle infrastrutture autostradali e aeroportuali è tra quelle a cui è vietato vendere nei prossimi anni. Ma il gruppo francese Vinci mette ugualmente piede in Veneto acquistando integralmente la vicentina Saiv, insegna delle Ict presieduta da Alessandro Bregolato. L’operazione avviene indirettamente attraverso Axians, controllata delle tecnologie delle comunicazioni riferibile a Vinci Energies, la quale, in un processo di crescita internazionale per linee esterne, per la prima volta compie un’acquisizione di una realtà italiana.
In una visione macro, la manovra si classifica come un nuovo caso di acquisizione totale da parte di un gruppo internazionale di enormi proporzioni (Vinci conta 180 mila addetti in tutto il mondo e fattura qualcosa come 38 miliardi di euro) di un’impresa di eccellenza fondata e cresciuta in territorio veneto. E il denominatore comune con gli altri grandi movimenti in atto, vedi AtlantiaAbertis sulle autostrade, ma la stessa operazione che ha portato Abertis sulla Brescia-Padova, salvo vendere la controllata delle Tlc Infracom, è lo scenario delle infrastrutture di collegamento, siano esse dedicate al traffico fisico o informatico. Bregolato, nel passaggio di proprietà della casa di Vicenza, rimarrà vicepresidente e nel nuovo consiglio di amministrazione sarà presente anche l’attuale direttore generale, Enrico Quaglio, entrambi con la carica di amministratore delegato.
Subito dopo il primo contatto, spiega Bregolato, «ci siamo resi conto che, fatte salve le debite proporzioni, parlavamo la stessa lingua e avevamo un’identica visione sul futuro dell’Ict. In quest’ottica, l’accordo ci permetterà di integrare le competenze. Nel nostro modo di lavorare non cambierà nulla se non che da oggi entriamo in un circuito di respiro mondiale e saremo in grado di fornire ai nostri clienti servizi sempre primi per qualità ed aggiornamento. Contemporaneamente acquisiremo un maggiore potere contrattuale con i fornitori, con più alte economie di scala».
Anche sotto il profilo dell’occupazione, i 160 addetti oggi in forza a Saiv non dovrebbero avere nulla da temere dato che, non essendovi altre società collegate ad Axians sul territorio nazionale, i rischi di sovrapposizioni e, in astratto, di ristrutturazioni, sono inesistenti. Anzi, aggiunge ancora Bregolato, in previsione vi sarebbero certamente rafforzamenti dell’organico. «Dunque – conclude – in questo modo si potrà soltanto crescere».
Una dimensione del valore dell’acquisizione non è stata fornita. Saiv, che negli ultimi anni ha integrato nel gruppo la veneziana Telcables Net e Teletronica Spa, di Udine, e ha fondato ad Algeri Saiv Eurl Télécommunications volto allo sviluppo del mercato del Nord Africa, ha chiuso il 2016 con ricavi per 35 milioni. Di altro ordine di grandezza è il business sviluppato dai nuovi proprietari francesi. Axians è il primo marchio al mondo in ambito Ict, è attivo in 18 Paesi con 210 unità produttive, 8 mila addetti e ricavi per 1,8 miliardi di euro. La holding Vinci, colosso dell’ingegneria civile che gestisce, fra l’altro, 4 mila chilometri di autostrade e 13 aeroporti, attraverso il solo segmento Vinci Energies che impiega 64.500 addetti in 52 Paesi, fattura più di 10 miliardi di euro. «Grazie a questa alleanza e agli investimenti di Saiv nei nuovi segmenti della cybersecurity e dell’industria 4.0 – rileva Thomas Ernst, presidente di Vinci Energies Italia - contiamo di poter ulteriormente sviluppare il business italiano, che nell’ambito Ict rappresenta per noi il quarto mercato europeo. Axians ritiene anche fondamentale per lo sviluppo del business una totale sinergia con il management locale, come mostra la composizione del nuovo Cda, la cui presidenza è stata affidata a Mario Capellari direttore di gestione di Vinci Energies Italia».
Bregolato Entriamo in un circuito mondiale