Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Massaro giura: «Spirito di servizio, il mio faro»
Ma nel primo consiglio comunale salta subito il numero legale per la nomina del presidente. Formalizzata la giunta
BELLUNO Palazzo Rosso riparte con il secondo giuramento del sindaco Jacopo Massaro: ieri c’ stato il primo Consiglio comunale dopo le elezioni amministrative, che al ballottaggio hanno riconfermato il sindaco uscente. «Lo spirito di servizio sia il nostro faro — ha detto Massaro — garantirò il massimo impegno». Ieri però è mancata la maggioranza qualificata per l’elezione del presidente del consiglio. La seduta è stata presieduta dalla consigliera anziana Erika Dal Farra (Pd), la più votata dopo Valentina Tomasi («In Movimento») e Lucia Olivotto («Insieme per Belluno»), entrambe chiamate in giunta. A coordinare la seduta, quindi, è stata una rappresentante dell’opposizione, eccezione che Paolo Bello (Pd) vorrebbe diventasse la regola. Dalla maggioranza è arrivata la controproposta di Fabio Bristot («Insieme per Belluno»): riconferma di Francesco Rasera Berna, presidente nel primo mandato di Massaro. La conta dei voti, però, ha consegnato una situazione di stallo. Erika Dal Farra ha raccolto 8 voti e i 20 per Rasera Berna non sono bastati per l’elezione diretta (due le schede bianche e tre gli assenti). Servivano almeno due terzi dei 33 voti a disposizione (32 consiglieri più il sindaco) e poiché la soglia dei 22 non è stata raggiunta, occorrerà rimandare la decisione al prossimo consiglio, che sarà convocato entro due settimane.
Ieri è stata formalizzata la composizione della giunta, che ha avuto ripercussioni sulla composizione del consiglio. Valentina Tomasi (Politiche sociali, educative e dell’istruzione) ha liberato un posto per Francesco Masut («In Movimento»); sempre nella lista del sindaco, l’assessorato a Biagio Giannone (Viabilità) ha aperto le porte del consiglio a Stefano Talamini; nel gruppo di «Insieme per Belluno» Lucia Olivotto (vicesindaco e assessore al Bilancio) ha lasciato una sedia libera a Massimo De Pellegrin, mentre Marco Perale (Cultura e Pari opportunità) ha fatto posto ad Albano Reolon. Non hanno avuto effetti sul consiglio le nomine degli assessori Stefania Ganz (Ambiente, non eletta con «In Movimento»), Marco Bogo (Sport, non eletto con «Belluno D+»), Lucia Pellegrini (Risorse umane, non eletta con «Insieme per Belluno») e gli esterni Maurizio Busatta (Attuazione dei programmi) e Franco Frison (Urbanistica). Un cambiamento nella minoranza: nella Lega lascia il candidato sindaco Franco Gidoni (attuale consigliere regionale) e subentra Maria Filippin.
Si è discusso poi degli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune in enti, aziende e istituzioni, mentre non è stata accolta per un ritardo nella presentazione l’interrogazione di Paolo Gamba («Belluno è di tutti») sulla centralina che la ditta altoatesina Reggelbergbau vorrebbe costruire vicino al ponte della Vittoria. Se ne parlerà nel prossimo consiglio.