Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Disservizi e danni d’immagine «Le responsabilità della cricca ammontano a 37,6 milioni»
Si va dai 5,8milioni di Galan ai 714mila di Casarin
VENEZIA I sequestri conservativi che riguardano l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, e l’ex dirigente della Regione Veneto, Giovanni Artico, arrivano al termine di un complesso lavoro di ricostruzione svolto dalla guardia di finanza di Venezia.
La Procura contabile aveva da tempo avviato le istruttorie per l’accertamento delle responsabilità connesse ai reati di corruzione nell’ambito del caso-Mose. Gli investigatori hanno così ricostruito le disponibilità patrimoniali e finanziarie di buona parte degli indagati ed è partendo da questi dati che hanno ricavato il (presunto) danno patito l’erario. Ne è uscita una cifra-monstre a carico di sette persone (quattro delle quali già condannate in primo grado dalla magistratura contabile) oltre che del Consorzio Venezia Nuova: 37,6 milioni di euro.
All’ex presidente del Veneto, Giancarlo Galan, è stato contestato un danno di 5,8 milioni di euro: 608mila di danno da «disservizio» (per non aver svolto correttamente la funzione per la quale era retribuito), e 5,2 milioni di danno all’immagine pubblica pari «al doppio del prezzo del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio».
All’ex assessore regionale Renato Chisso si contesta un danno erariale di 5,7 milioni (922mila da disservizio e 4,8 milioni d’immagine); mentre per l’ex presidente del Magistrato alle Acque di Venezia, Patrizio Cuccioletta, il danno è di 2,7 milioni (366mila da disservizio e 2,4 milioni d’immagine). A Vittorio Giuseppone, ex magistrato della Corte dei conti, si imputa il solo danno da disservizio: 450mila euro. Più articolata la determinazione dei 714mila euro di danni erariali di Enzo Casarin, già segretario particolare di Chisso: oltre ai 230mila euro d’immagine, gli viene imputato un danno da disservizio calcolato nel 60% della retribuzione ottenuta dalla Regione tra il 2005 e il 2012 (369mila euro) ma che tiene conto anche dei 115mila euro spesi dallo Stato per sottoporlo a intercettazioni durante la fase di indagine.
A questi ora si vanno ad aggiungere l’ex dirigente della Regione Giovanni Artico - al quale si imputa un danno da disservizio di 410mila euro, quantificato nel 60% delle retribuzioni 2010-2012 per incarichi extraufficio - e, soprattutto, Giovanni Mazzacurati al quale finora è stato contestato un danno erariale di 21,7 milioni di euro, una cifra che corrisponde alle tangenti incassate dai pubblici ufficiali. «Mi limito a osservare dice l’avvocato dell’ex presidente del Consorzio, Giovanni Battista Muscari Tomaio - che la Corte dei conti sta sequestrando il patrimonio di una persona che, a differenza di altri, non è mai stata condannata».