Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Giotto diventa uno show in 3D
A Venezia una mostra racconta l’avventura del pittore attraverso la tecnologia
Nell’autunno del 1301 una strana stella apparve nel cielo. Era la cometa di Halley. A Padova la vide tanta gente e pure un pittore, che ne utilizzò il ricordo in un riquadro dipinto tra il 1303 e il 1305. Il riquadro è quello della Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni, l’artista è Giotto da Bondone (1267 circa1337), quel genio pittorico già riconosciuto tale dai suoi contemporanei. Come il letterato Benvenuto da Imola che marcava: «Giotto è sempre il primo, anche se talvolta furono riscontrati gravi errori nelle sue opere». Un salto ci porta al 1986 e alla prima missione spaziale europea che andò a svelare i segreti della Halley. Il nome: «Missione Giotto».
Questo curioso dialogo tardomedioevale e contemporaneo, artistico e scientifico è il colpo di coda di «Magister Giotto», mostra multimediale che si vive alla Scuola Grande della Misericordia a Venezia da oggi al 5 novembre. Si tratta della prima di tre esposizioni e che vedrà a seguire Canova (2018) e Raffaello (2019). Prodotta da Cose Belle d’Italia Media Entertainment (società dell’omonimo Gruppo che acquista e aggrega realtà del Made in Italy, e tra gli altri, Fmr, Utet Grandi Opere, Amadeus), l’innovativa proposta è una full immersion nell’avventura del maestro toscano, in occasione dei 750 anni dalla nascita, attraverso musica, parola e tecnologia. Seppur realizzata da una squadra di accademici e professionisti di fama accanto al direttore artistico, Luca Mazzieri e al direttore esecutivo Alessandra Costantini, un comitato scientifico composto da Giuliano Pisani, Alessandro Tomei, Cesare Barbieri, Stefania Paone con la consulenza di Serena Romano – non vedrete nemmeno un’opera originale di Giotto. Una bella sfida alle mostre convenzionali, per conoscere e scoprire «dal micro al macro», spiega Mazzieri.
Il visitatore viene accolto nella navata d’ingresso della Misericordia dall’imponente Croce del Presepe Greccio, ricostruita, su ispirazione di quella dell’affresco di Giotto: qui è rossa da un lato, di specchi dall’altro. Al primo piano il percorso si snoda in sette ambienti in un gioco di proiezioni e multimedialità guidati nella narrazione dalla voce di Luca Zingaretti e dalle note di Paolo Fresu. L’attore romano introduce la visita, che si focalizza sulle storie francescane di Assisi, la Cappella degli Scrovegni, i Crocifissi e altre opere nonché i luoghi dell’artista, per finire con la citata missione spaziale. Blow up e zoom su dettagli delle ambientazioni e sulle espressioni e movenze delle figure umane, andando ad amplificare la novità giottesca della verosimiglianza con cui sono ritratti i sentimenti e le passioni, per un format che da Venezia porterà fino a Tokyo e Kyoto in Giappone il prossimo anno. La rassegna è corredata dal catalogo Fmr e da un volume in tiratura limitata pubblicato da Utet.