Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Si vendemmia a Ferragosto «Produzioni in calo del 10% saranno i nostri vini migliori»
Raccolta anticipata ma il maltempo incide sulle quantità di Prosecco
TREVISO È quasi tempo di vendemmia. In Veneto, già nella settimana di Ferragosto inizierà la raccolta delle uve a bacca bianca, quelle che si usano per gli spumanti come Pinot e Chardonnay. La settimana successiva, al via la raccolta per i tranquilli. Sarà poi una vendemmia storica, la prima senza i voucher, una vendemmia che pagherà le gelate primaverili con cali della produzione, mentre la qualità dovrebbe essere garantita da una estate stupenda.
Nell’attesa del summit del 10 agosto, quando il mondo del vino si riunirà a Legnaro, nel Padovano, per le stime ufficiali, ecco una panoramica del vino veneto. A partire dal Prosecco. Parlando solo della Doc – la Docg di Conegliano ormai si è stabilizzata sui 90 milioni di bottiglie – lo scorso anno furono raccolti 3,55 milioni di ettolitri, includendo anche il 20 per cento dell’aggiunta della riserva vendemmiale. Quest’anno c’erano state previsioni di raccolta, senza l’aggiunta della riserva, a 3,5 milioni: stessi valori dello scorso anno, ma con del vino «in cantina» che andrà avanti a essere imbottigliato fino ad ottobre o novembre, mentre nel 2016 in questo periodo le scorte stavano finendo.
«Temiamo una riduzione del 7-8 per cento nella produzione stimata di 3,5 milioni di ettolitri per colpa del maltempo», rivela Stefano Zanette, anticipando i dati. «Dal punto di vista della qualità, tutto sta andando perfettamente».
In Valpolicella, invece, si vendemmia dopo la seconda di settembre, anticipata di una decina di giorni rispetto alla media, e il neo presidente del consorzio Andrea Sartori ha le idee chiare: «Sarà una annata che ci darà soddisfazioni, non abbiamo sofferto le gelate». Dati che si tradurranno in un business enorme. Lo scorso anno la denominazione ha vendemmiato infatti 926mila quintali di uva, che si sono tradotte sulle tavole di mezzo mondo in 15 milioni di bottiglie di Amarone, 27 di Ripasso e 18 di Valpolicella, per un totale di circa sessanta milioni di bottiglie che hanno generato un fatturato complessivo di 550 milioni di euro.
Sul fronte della qualità interviene invece l’enologo Daniele Accordini, direttore della cantina di Negrar. «Sembra brutto dirlo in una Italia soffocata dal caldo, ma pare proprio una annata ottima», dice. «Notti fresche che garantiscono escursione termica, giornate calde: le viti sono belle e stanno lavorando bene. Sul fronte della produzione c’è il rischio che si perda fino a un 10 per cento ma alla fine nessuno se ne accorgerà: invece di immettere Igt, nel mercato finiranno i nostri vini migliori».
Da segnalare anche una curiosità. Questa sarà la prima vendemmia per la nuova Doc, quella del Chiaretto, che si è appena separata dal Bardolino. Una realtà che complessivamente vale 3.500 ettari e che insiste sul Veneto per gran parte, circa 2.900 ettari. «Con la nascita della doc autonoma del Chiaretto e il riconoscimento delle tre sottozone del Bardolino – spiega Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio - trova completamento il piano strategico del 2008». Sul fronte della vendemmia non ci sono però grandi aspettative quantitative. «Avremo una produzione del 25 per cento sotto la media a causa delle gelate primaverili», spiegano.
In ogni caso, sia una vendemmia indimenticabile o una che si perderà nell’anonimato, questa sarà la prima da dieci anni a questa parte senza i voucher. Tra i grappoli d’uva debutteranno i contratti di prestazione occasionale, che stanno incontrando parecchie perplessità nelle aziende vitivinicole a causa della complessità burocratica nell’utilizzo. «Il contratto di prestazione occasionale è costoso, burocratico e complicato – polemizza Renato Bastasin, direttore di Confagricoltura Treviso - le nostre aziende sono restie a utilizzarlo in quanto comporta un carico burocratico che appesantisce le aziende agricole ed è causa di ulteriori costi».
Infine, l’ultimo caso di Prosecco alla spina dalla Gran Bretagna continua a far discutere. Si tratta del video promozionale diffuso da Time Out, la «bibbia» della movida mondiale: il «Prosecco Van» che distribuisce bollicine per Londra. Ma alla spina.
Del caso è stata informata l’europarlamentare Mara Bizzotto, che già due anni fa era intervenuta dopo i casi del Prosecco alla spina nei pub. «Farò subito una interrogazione al parlamento europeo sul tema – promette - devono smetterla di falsificare i nostri prodotti così».
Sartori Nessuna gelata: il 2017 sarà una annata di grandi soddisfazioni per il Valpolicella