Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Emorragia di stranieri nella Marca Ma in 8 mila ottengono la cittadinanza
Calano i residenti, i cinesi superano i marocchini. Giù la natalità, Mansuè la più multietnica
TREVISO Sempre meno immigrati nella Marca, e quelli che ci sono poco a poco stanno trovando lavoro. Sono questi i due pilastri sui quali si basa il report sulla presenza degli immigrati nella provincia di Treviso presentato per il quattordicesimo anno di fila da Anolf Cisl, Caritas, Migrantes e la cooperativa sociale La Esse, con l’apporto di Veneto Lavoro. «Numeri che non fanno rumore, ma che pongono sotto i riflettori il volto reale del fenomeno migratorio e delle sue mutazioni» hanno detto ieri alla presentazione i relatori.
Il numero totale di residenti stranieri diminuisce per il quarto anno consecutivo. Gli stranieri residenti in provincia a fine 2016 erano 90.339, calati di 4.058 persone rispetto al 2015 (-4,5%). La popolazione straniera residente è composta da 43.017 uomini e 47.322 donne; di questi 20.604 sono minori. I 7.858 stranieri diventati cittadini italiani nel 2016, in aumento rispetto al 2015 (6.684), vanno a comporre i quasi 36.000 diventati neo-cittadini italiani dal 2002 ad oggi.
In provincia sono presenti migranti di 143 nazionalità diverse (ma la quota delle prime 10 è pari al 75% del totale). Continuano a confermarsi primi Paesi di provenienza: Romania, Cina (che supera il Marocco, sceso al terzo posto), Albania, Macedonia e Kosovo. In generale, l’incidenza dei cittadini stranieri sul totale dei residenti cala in tutti i comuni. Mansuè si conferma come primo Comune (18,9%, con altissima componente romena), seguito da Cessalto e Ponte di Piave entrambi al 16,1%. Sul fronte nuovi nati da entrambi i genitori stranieri sono stati 1.694 nel 2016; prosegue il calo percentuale, simile a quello dell’anno precedente: -8,2%.
In tema di cittadinanza, gli stranieri che l’hanno acquisita nel 2016 sono stati 7.858, un aumento del 121%, pari a 1.343 persone. Nel giro di quasi 15 anni ben 35.829 persone sono diventate di cittadinanza italiana. La crescita è stata significativa soprattutto a partire dal 2013. Per quanto concerne il lavoro, rispetto al totale degli occupati in provincia, il peso degli stranieri è pari all’11,2%, con una presenza alta nel lavoro dipendente. Il tasso di occupazione degli stranieri (15-64 anni) è del 61,4% (66,2% quello degli italiani); il tasso di disoccupazione è pari al 16,8% (5,6% quello degli italiani).
Sul fronte dei contratti, il bilancio di fine anno è positivo, con un aumento delle posizioni di lavoro in essere di oltre cinquemila unità: +3.700 tra gli italiani e +1.600 tra gli stranieri. Nel 2016 il bilancio occupazionale per gli stranieri è positivo anche grazie alla crescita delle assunzioni: a trainare la crescita (nell’insieme pari a un +7%) sono soprattutto i nuovi rapporti di lavoro a termine e l’apprendistato.