Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«La mia rivoluzione al museo»
Bassano, un anno di direzione di Chiara Casarin: ingressi cresciuti del 30 per cento
Usare il contemporaneo per valorizzare l’antico. È la formula applicata da Chiara Casarin, che da un anno dirige i musei civici di Bassano del Grappa (www.museibassano.it), per rilanciare l’ente culturale. E pare sia quella indovinata dal momento che i numeri relativi al primo semestre 2017 le danno ragione. Dopo anni difficili, il nuovo corso dell’istituto ha favorito la ripresa dell’affluenza e della partecipazione del grande pubblico. In sei mesi sono stati staccati oltre 15mila biglietti, 4mila in più dello stesso periodo dello scorso anno. Numeri che non tengono conto di quelli delle visite gratuite alle mostre allestite dal museo nelle sedi esterne e dei partecipanti agli incontri; solo quelli dedicati al filone contemporaneo hanno ottenuto il sold-out con oltre mille presenze.
L’incremento più consistente riguarda proprio gli ingressi al museo. «Rispetto al 2016, i visitatori stanno crescendo di oltre il 30 per cento – spiega la direttrice - : a febbraio dell’anno scorso i paganti erano stati 254, mentre nel 2017 hanno raggiunto quota 871. Ottimi i risultati anche per palazzo Sturm, sede delle collezioni ceramiche e remondiniane». Sempre nel primo semestre dell’anno sono stati oltre 5mila i partecipanti alle 250 attività didattiche. Risultati che soddisfano ma non accontentano la dinamica direttrice che in pochi mesi ha dato una svolta decisiva all’ente. «La strategia messa in campo è quella di presentare in chiave innovativa quel prezioso patrimonio artistico finora considerato e proposto in una dimensione tradizionale – chiarisce -. È una modalità che suscita interesse e richiama l’attenzione anche dei non esperti».
«Questo non significa perdere di vista l’aspetto della conservazione, che rimane un caposaldo dell’attività museale – aggiunge –. Nel caso di Bassano ho trovato un patrimonio straordinario, ma statico, come un’auto d’epoca di valore, ma rimasta in garage a lungo. Ora abbiamo avviato il motore e dobbiamo farla correre».
Il museo ospita la più grande raccolta di opere di Jacopo Da Ponte, oltre all’ala dedicata ad Antonio Canova dove sono conservati gessi e busti. L’allargamento della rete di collaborazioni con istituti culturali italiani e stranieri sta dando ottimi riscontri tra scambi, prestiti di opere, condivisioni di progetti. Determinante è stata l’adozione da parte dell’istituto di nuovi strumenti tecnologici e di un ufficio comunicazione interno. Il Lions Bassano Host ha donato un totem multimediale interattivo dotato di un touch screen da 46 pollici che è stato collocato all’esterno del museo a disposizione di cittadini e turisti. Da alcuni giorni è online il sito internet con una nuova veste grafica e contenuti più chiari e completi. A poche ore dal debutto si sono registrate quasi 1.800 visualizzazioni.