Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I sindaci cercano di mediare e il Treno delle Dolomiti aspetta
La Regione preme: «Decidete entro settembre o sceglieremo noi»
PIEVE DI CADORE Nessun tiro alla fune per portare la ferrovia in una valle o nell’altra: questa parrebbe essere l’impostazione scelta dai sindaci dei territori interessati dalle due ipotesi di tracciato per il «Treno delle Dolomiti». E questo significa che una decisione ancora non c’è. Ieri la presentazione dei due studi progettuali in Magnifica Comunità di Cadore: l’assessore regionale Elisa De Berti ha illustrato ai sindaci le due soluzioni prese in considerazione dalla Regione. I primi cittadini, alla fine, hanno scelto di discuterne tra loro nelle prossime settimane, per poi arrivare con una posizione univoca e definitiva. La prossima settimana ci sarà un incontro tra i sindaci della valle del Boite, preparatorio all’appuntamento con i sindaci della val d’Ansiei che dovrebbe tenersi poco dopo Ferragosto.
Non si è ancora scelto, al momento, tra l’ipotesi di tracciato per Auronzo (un percorso più panoramico al servizio anche del Comelico) e quella che riporterebbe il treno in valle del Boite con 15 chilometri di binari in meno, risvegliando la memoria della vecchia «Ferrovia delle Dolomiti» tra Calalzo e Cortina, attiva fino al 1964.
«Non è stata espressa ancora nessuna scelta – spiega Renzo Bortolot, presidente della Magnifica e sindaco di Zoppè – Ci incontreremo prossimamente per discuterne tra sindaci. Siamo disponibili ad attendere, pur di raggiungere una posizione condivisa. Io sono fiducioso». D’altronde, alla presentazione dei due progetti nella sala del Genio civile di Belluno di due settimane fa, lo stesso assessore De Berti aveva espresso un diktat ben preciso: «Si superino i campanilismi, nella scelta del tracciato dovrà prevalere l’interesse dell’intero territorio». Altrimenti, ha fatto intendere, in caso di discordia tra Comuni deciderà la Regione in autonomia. Ci sarà tempo fino a fine settembre per discutere dei tracciati.
Non è escluso che in valle del Boite si allenti la presa sul progetto: «Valutando anche la viabilità, con il piano Anas per i Mondiali di sci del 2021 che porterà opere prioritarie e fondamentali, il treno nella nostra valle forse è un surplus – commenta Domenico Belfi, presidente dell’Unione montana e sindaco di Vodo – In ogni caso, andranno fatte tutte le necessarie valutazioni. Se il treno finirà in val d’Ansiei, per me può andare bene. Non voglio una guerra. Credo i sindaci abbiano capito bene che quella della ferrovia è un’opportunità che porterà benefici per tutti».
Intanto, le Unioni montane del Centro Cadore e di Comelico-Sappada hanno fatto un passo indietro sul documento in cui chiedevano il passaggio del treno in val d’Ansiei: «Abbiamo deciso di aspettare a presentarlo, perché vorremmo arrivare a una dichiarazione unitaria – spiega il sindaco di Auronzo Tatiana Pais Becher – Rimaniamo convinti della bontà dell’ipotesi della val d’Ansiei. C’è tempo per decidere, ma per noi la direzione è quella». Intanto, oggi l’assessore De Berti illustrerà le ipotesi di percorso alle associazioni di categoria in un apposito incontro a Palazzo Piloni. Entro fine settembre, si arriverà alla mediazione definitiva tra le posizioni di tutti i portatori di interessi.
Due progetti Le opzioni sono in valle del Boite e in Comelico, i Comuni devono fare sintesi a giorni