Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Peppe Vessicchio, il buon vino si fa con la musica
Una Montagna di Libri, l’incontro con il direttore d’orchestra. per i settant’anni dell’Unicef
Il culmine della serata arriva quando sul palco vengono portati otto calici di vino rosso. No, non è una serata di degustazione, quella organizzata dalla rassegna Una Montagna di Libri al Miramonti Majestic Hotel di Cortina, mercoledì scorso. Ma Peppe Vessicchio ne organizza una sua, eterodossa e imprevista. Chiama sul palco un sommelier e gli fa assaggiare i vini. Quattro su otto sono stati trattati con un metodo speciale: la musica. Per venti minuti, mentre Vessicchio parlava dal palco, affiancato da Paolo Rozera, direttore di Unicef Italia, e dal vicedirettore del Corriere del Veneto Massimo Mamoli, quattro calici hanno ricevuto direttamente il suono di un concerto, emesso da un iPad. E l’armonia segreta delle vibrazioni sonore fa il resto: il sommelier degusta i vini di entrambi i tipi, resta per un attimo in silenzio. Poi ammette: «sembrano due vini diversi». La platea - la sala dell’albergo è gremita all’inverosimile - esplode in un applauso. Perché se è vero che «la musica fa crescere i pomodori», come recita il titolo del libro di Vessicchio, nessuno si aspettava un effetto così rapido su un bicchiere di rosso veneto. Di vini si parla solo per un frammento di pomeriggio. Il resto è dedicato alle memorie e alle storie di Vessicchio, icona venerata del concerto italiano: «noi italiani abbiamo quattro feste comandate: Natale, Epifania, Sanremo e Pasqua», scherza. «La musica leggera di oggi ammette - mira a compiacere il mercato. Fanno tutti quello che è già stato suonato. Sono pomodori tutti uguali». Ma Vessicchio è a Cortina per celebrare l’armonia più grande in assoluto: quella che lega la musica ai bambini. Il direttore d’orchestra è testimonial Unicef Italia, che organizza la serata con Una Montagna di Libri, per i settant’anni dell’associazione. «L’Unicef nacque per soccorrere i bambini europei dopo la Seconda guerra mondiale - ricorda Rozera - Quanto di quegli anni ricorda oggi l’Europa? Nulla, se pensiamo al muro in Ungheria. Guardate le foto delle guerre di ieri e di oggi. La differenza? Le immagini di oggi sono a colori. Per il resto, non è cambiato molto». Una Montagna di Libri prosegue oggi con l’appuntamento con Paolo Cognetti, che rinnova la tradizionale intesa del festival di Cortina con il Premio Strega. Alle 17.30, al Cinema Eden, la presentazione di Le otto montagne (Einaudi), vincitore del riconoscimento nell’edizione 2017. Domani, alle 18, è in calendario invece la lezione L’era della giovinezza, con l’eccezionale presenza nelle Dolomiti di Robert Pogue Harrison, docente alla Stanford University. Stanford parlerà al Cristallo Resort & Spa. Informazioni: www.unamontagnadilibri.it.