Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La moglie rifiuta di indossare il velo islamico La imprigiona in casa per giorni senza cibo

- Antonio Andreotti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROVIGO Geloso e stretto osservante dei costumi musulmani, ha preso la moglie a calci e ceffoni, e le ha tirato i capelli. Lo scorso mese l’ha chiusa a chiave in camera da letto lasciandol­a senza cibo per punirla del suo rifiuto di indossare il velo islamico. Un autentico inferno domestico quello vissuto da una magrebina di 20 anni, residente a Bovolone, nella bassa Veronese. A sottoporla a queste angherie il marito, anch’egli magrebino e coetaneo della giovane, che è stato denunciato dai carabinier­i della Compagnia di Rovigo per maltrattam­enti in famiglia, lesioni personali aggravate e minacce. I guai per la moglie sono iniziati nei primi mesi dell’anno, dall’inizio della convivenza. Nessuna luna di miele da neo sposi ma subito problemi e incomprens­ioni dovuti alla gelosia del marito: liti continue, anche per futili motivi, col 20enne che picchiava la moglie con pugni, calci, ceffoni, tirate di capelli. «Se lo dici a qualcuno ti picchio ancora più forte», era il ritornello ripetuto dal marocchino. Nel mese di luglio, dopo l’ennesimo litigio, scatta l’episodio più grave. Il giovane chiude a chiave la moglie nella camera da letto della loro abitazione per alcuni giorni, lasciandol­a senza cibo e continuand­o a malmenarla. In qualche modo la 20enne riesce a procurarsi un telefono col quale comunicare all’esterno. Chiama il padre, che la raggiunge e nota le tumefazion­i sul volto della figlia. L’uomo l’accompagna al pronto soccorso dell’ospedale civile di Legnago per le cure del caso, e così il referto è una delle prove più pesanti a carico del denunciato. La ragazza, temendo per la propria incolumità personale, appena uscita dall’ospedale si trasferisc­e a casa dei genitori residenti in Polesine e va dai carabinier­i a sporgere denuncia. Le indagini dimostrano punto per punto le parole della marocchina e quindi scatta la denuncia per il marito. La vicenda lascia sorpreso Abdallah Khezraji, che da 27 anni abita a Treviso ed è considerat­o uno dei leader della comunità marocchina in Veneto. «La scelta della moglie di non indossare il velo è libera. L’obiettivo che doveva porsi questo giovane ragazzo era di amare sua moglie e di costruire un futuro sereno, non maltrattar­la e imporre certe usanze».

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Picchiata L’incubo di una ventenne marocchina

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