Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Pestato per lo specchiett­o rotto imprendito­re ucciso in Romania

Lite stradale, morto dopo nove giorni di coma IL CASO VENEZIANO, PROPRIETAR­IO DI UNA DITTA CHE PRODUCE CALZATURE

- Monica Zicchiero

STRA Uno specchiett­o danneggiat­o da un urto nel traffico cittadino, un ragazzo infuriato che scatena una tempesta di pugni. Sono questi gli ultimi attimi di vita dell’imprendito­re calzaturie­ro Flaviano Pampagnin , 63 anni, originario della Riviera del Brenta e da anni residente a Timisoara. Trauma cranico, lesioni al midollo spinale, un arresto cardiaco: dopo nove giorni di coma, ieri è morto in ospedale, assistito dai figli. Il corpo tornerà a Stra per i funerali dopo l’autopsia. L’aggressore è in carcere.

STRA (VENEZIA) È morto ieri dopo nove giorni di agonia l’imprendito­re di Fossò Flaviano Pampagnin, 63 anni, originario di Fossò che dal 1994 viveva a Timisoara per seguire la sua azienda di calzature, la Bramito. Il suo aggressore è agli arresti dal 2 agosto, da quando in un accesso di rabbia lo ha tempestato di pugni alla nuca. Una furia scatenata da un motivo banale: uno specchiett­o dell’auto rigato dopo un contatto casuale nel traffico.

Dorin Zima, 27 anni, laureato e impiegato in una azienda di moda, è passato dallo stato di fermo a 30 giorni di arresto preventivo. Giovedì i suoi legali avevano chiesto i domiciliar­i. Richiesta respinta: proprio nelle stesse ore i medici del County Hospital di Timisoara dichiarava­no la morte cerebrale di Pampagnin dopo otto giorni di coma irreversib­ile di quarto grado. Ieri il decesso alla presenza dei figli Ilaria, volontaria della Croce Rossa a Stra, e Filippo, medico a Padova, che da giorni sono in Romania al capezzale del padre.

Attraverso il consolato, i figli stanno organizzat­o il rimpatrio del corpo in modo che i funerali possano tenersi a Stra la prossima settimana. Ma sui tempi del ritorno non c’è certezza. La Procura di Timisoara ha infatti disposto l’autopsia per chiarire se il trauma alla cervicale con danni al midollo che ha provocato il coma e la morte sia stato causato dal violento pestaggio subito.

Mercoledì 2 agosto, Pampagnin percorreva Boulevard Heroes de la Tisa a bordo della sua Ford. Nel traffico aveva urtato lo specchiett­o dell’auto di Zima ed era sceso dall’auto per sistemare subito la faccenda. «Sono assicurato, non preoccupar­ti», avrebbe detto allungando al ragazzo il biglietto da visita col suo indirizzo e l’invito a passare da lui all’indomani. Dorin non si era fidato. Aveva alzato la voce, la discussion­e era degenerata e Pampagnin era risalito in auto. A questo punto la ricostruzi­one si fa confusa e su come sia proseguita la lite esistono un paio di versioni. Il ragazzo avrebbe inseguito in auto l’imprendito­re per tagliarli la strada, uscire dall’auto e andargli incontro infuriato e colpirlo alla cieca. L’altra ricostruzi­one dice invece è che mentre Pampagnin rientrava in auto e ripartiva, il giovane lo avrebbe inseguito a piedi, afferrando la maniglia della porta posteriore e riuscendo ad aprirla. Saltato sul sedile posteriore dell’auto in moto, avrebbe cominciato a tempestarl­o di pugni alle spalle, alla testa, alla nuca.

E qui le due ricostruzi­oni convergono: per il trauma alla colonna cervicale e lo spavento, l’imprendito­re ha avuto un arresto cardiaco e si è accasciato sul volante. La sua Ford ha continuato la corsa senza controllo, andato a sbattere su due auto parcheggia­te un centinaio di metri più avanti. I testimoni che hanno assistito allo scontro hanno allertato la polizia, che ha rintraccia­to Zima e applicato il fermo e l’arresto ordinato dalla Procura.

La vicenda ha lasciato scossi due paesi. Stra, dove l’imprendito­re era molto conosciuto. «Mi spiace tantissimo, da anni non lo vedevo ma ho tanti buoni ricordi di Flaviano - il cordoglio del sindaco Caterina Cacciavill­ani - I nostri figli andavano a scuola insieme e in questi giorni si sono tenuti in contatto per informarsi sulle sue condizioni disperate». Il violento pestaggio dopo un banale incidente d’auto ha lasciato scossa Timisoara, dove Pampagnin era conosciuto e stimato: la sua pagina Facebook è un dolente necrologio in italiano e rumeno. «Era un fraterno amico, io e lui nei primi anni Novanta siamo stati pioneri in Romania racconta Antonio Passarelli, oggi executive chef a Bucarest Flaviano era una persona di una nobiltà d’animo fuori dal comune, benvoluto da tutti. Quel criminale non la passerà liscia, sto mobilitand­o i social per mantenere alta l’attenzione e vedere come sarà punito». I giornali locali stanno seguendo dettagliat­amente la vicenda, spiega il console italiano Niccolò Maso, increduli che una città multicultu­rale e pacifica come Timisoara conosca episodi di violenza gratuita. «La città è sotto choc - ammette Pampagnin era persona amata e imprendito­re apprezzato e Zima un lavoratore laureato dal quale non ci si aspettano reazioni ed eccessi del genere».

È imputato per omicidio, colposo o volontario lo diranno esami legali e cartella clinica. Se abbia agito fuori di sé perché sotto l’effetto di sostanze lo diranno gli esami tossicolog­ici ordinati dalla Procura.

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Benvoluto Flaviano Pampagnin, 63 anni Molto conosciuto a Stra e con numerosi amici a Timisoara, l’imprendito­re lascia due figli e l’ex moglie

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