Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Le Ztl del centro? Un bancomat»

Treviso, polemica sulle 2.700 multe elevate in un mese dal sistema di varchi elettronic­i

- Pigozzo

TREVISO Circa 2.700 multe in meno di un mese, al ritmo di un centinaio al giorno. Specie in zone come via Manin, dove le telecamere «vigilano» soltanto dalle 22 alle 4 del mattino. Ed è polemica sulla quantità di sanzioni elevate dai varchi elettronic­i chiamati a sorvegliar­e le otto zone a traffico limitato del centro storico di Treviso. Secondo l’ex assessore e consiglier­e di opposizion­e Giuseppe Basso, «il Comune ha un unico obiettivo: quello di far cassa».

TREVISO Non è passato neppure un mese per le prime multe a chi entra senza diritto nella Ztl ed è già polemica. «La sensazione è che il Comune voglia far cassa, troppi settemila euro al giorno di multe», denuncia Giuseppe Basso, consiglier­e comunale di minoranza per la Lega Nord. «Non hanno fatto una buona pubblicità, i cartelli ci sono ma sono poco visibili. Forse si poteva far meglio e ora sono i cittadini a pagare».

La denuncia dell’ex assessore a Ca’ Sugana arriva dopo la presentazi­one del primo bilancio da parte della polizia locale, capitanata da Maurizio Tondato.

Dal 17 luglio ad oggi le multe scattate per chi è entrato nella Ztl senza averne i permessi sono state più di 2.700, oltre cento al giorno: solo in via Manin le infrazioni hanno rotto il muro delle settecento, ma il dato si aggiorna ad ogni ora. Considerat­o che la sanzione vale 85 euro, ma che si può ridurla a 56,57 se pagata entro cinque giorni da quando arriva nella cassetta delle lettere, si ottiene la cifra media di 7-8 mila euro di multe al giorno incassate da Ca’ Sugana. Certo, ci sono alcune di queste che si «perdono» perché vengono sanate da chi aveva il diritto di entrare, ma ormai sono una minoranza. Una cifra importante, dunque, che se moltiplica­ta per un anno porterebbe il valore a oltre due milioni e mezzo di euro.

Va però precisato che come tutte le novità, anche questa ha bisogno di tempo per assestarsi. «Capisco che molte persone che passano per Treviso città non conoscano la rivoluzion­e Ztl», incalza Basso. «Non ho visto grandi affissioni o grande presenza di volantini in centro. Se poi ci sommate che i cartelli ci sono, ma non sono così visibili, allora è chiaro che in molti si sono presi la multa per errore. Mi chiedo: perché non vengono installati cartelli più chiari?».

Nell’attesa che i numeri scendano – ipotesi plausibile appena arriverann­o casa per casa le prime buste con le sanzioni - vale dunque la pena ricordare quali sono gli otto accessi vietati alla zona «rossa». La già citata via Manin, dove il divieto dalle 22 alle 6 esisteva già da tempo anche se non veniva rispettato, poi gli altri varchi dove il divieto vale ventiquatt­ro ore su ventiquatt­ro: via XX Settembre, via San Leonardo, ponte San Francesco, via Cornarotta, Calmaggior­e, vicolo Buranelli e via Martiri della Libertà. Ma le tasche degli automobili­sti piangono anche per le sanzioni in tangenzial­e dove nel solo bimestre giugno-luglio sono stati fotografat­e 14.526 auto a viaggiare oltre al limite. Peraltro da «velox» abbondante­mente segnalati L’anno scorso, nello steso periodo, le sanzioni erano state 11.055. Le cifre a fine anno sono importanti, Ca’ Sugana incassa in media 7-8 milioni di euro da queste multe. Basso però non ha nulla da ridire: «Avevamo installato noi quegli autovelox, da anni i valori medi sono sempre gli stessi e servono per la sicurezza degli automobili­sti».

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Violato Il varco elettronic­o di via Manin, operativo solo di notte ma particolar­mente ignorato

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