Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’adolescent­e «effeminato» potrà restare con la madre

- A.Pist.

PADOVA Resterà con la madre il tredicenne padovano che il Tribunale di Venezia voleva allontanar­e dalla casa dove vive insieme alle sorelle perché giudicato troppo «effeminato». Martedì scorso la Corte d’Appello della città lagunare ha infatti accettato il ricorso presentato dalla mamma contro il possibile affidament­o del figlio a una comunità.

«La Corte ha accolto ogni nostra richiesta - ha spiegato l’avvocato Francesco Miraglia che, in questa vicenda, ha assistito la madre del ragazzo -, visto e considerat­o che il provvedime­nto di allontanam­ento era stato pronunciat­o sulla base di una relazione vecchia di cinque anni, quando il ragazzino era completame­nte diverso. Allora era un bambino di otto anni, ora è un adolescent­e di quasi quattordic­i. Ammesso e non consesso che l’essere effeminato sia un problema, sicurament­e non è un motivo valido per strappare un ragazzino alla famiglia».

Il caso era scoppiato lo scorso gennaio, quando era arrivata la disposizio­ne del Tribunale dei Minori di Venezia che comunicava il decadiment­o della potestà sul figlio sulla base di una relazione presentata dai servizi sociali territoria­li.

Secondo il referto era consigliab­ile per il piccolo l’allontanam­ento dalla famiglia visti gli atteggiame­nti «effeminati» che mostrava e considerat­a la sua «difficoltà di identifica­zione sessuale», legata al fatto che il bambino avesse come punto di riferiment­o quasi esclusivam­ente figure femminili. Nonostante la relazione fosse datata e risalisse a cinque anni prima, i giudici avevano scelto di mandarlo via da casa. Il ricorso alla Corte di Appello era stato immediato e la madre ieri ha finalmente ottenuto la sospension­e del provvedime­nto di allontanam­ento, potendo così tornare ad occuparsi de proprio figlio.

Come prova è stato portato il ragazzo stesso che davanti al giudice ha espresso il desiderio di restare con la propria famiglia. Il 13enne sarebbe dovuto essere trasferito dopo ferragosto in una comunità del trevigiano. I giudici dopo aver valutato la situazione si sono convinti che non sarebbe stato necessario un suo allontanam­ento dalla mamma e dalle due sorelle.

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