Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Reginaldo riparte da Trapani «In Sicilia c’è l’entusiasmo giusto»
Il brasiliano che ha fatto sognare il Treviso è la scommessa dei granata
TREVISO Sembra un secolo fa, eppure sono passati appena (si fa per dire...) undici anni. Da Treviso a Trapani c’è un volo Ryanair, ma anche una vita professionale sull’ottovolante, calci, amori, gossip e tanti gol.
Da quell’ultima avventura nella Marca, accanto all’amico inseparabile Paulo Vitor Barreto, il Treviso è morto e sepolto, rinato tante volte dalle ceneri, piombato in fondo al burrone e adesso inchiodato addirittura in Promozione nonostante la buona volontà di Luca Visentin.
Una volta, una vita fa, c’era Reginaldo a guidare l’attacco biancoceleste, a far sognare la Curva di Maio, Barreto e Reginaldo, Reginaldo e Barreto. Un calcio tutto samba, fatto di volate, colpi di tacco, gol, assist e chi più ne ha più ne metta. Se il Treviso ha conosciuto il sapore inconfondibile della Serie A lo deve a questa coppia straordinaria, che poi un po’ si è persa per strada.
Ma se Barreto è rimasto vittima dei suoi stessi eccessi, finendo per gettare alle ortiche un talento debordante, Reginaldo a 34 anni ricomincia ancora una volta. A Pagani ha fatto scintille, adesso sprinta nuovamente a Trapani, in una società che punta dritto a tornare in Serie B e ha scelto di scommettere di nuovo su di lui, che per anni si è portato dietro il soprannome di «Mister Canalis» per la sua love – story con una delle reginette della tv.
È rinato con la maglia della Paganese nello scorso campionato, segnando undici gol e sfornando giocate da applausi. E Alessandro Calori, che non si fa sfuggire nulla, ha deciso di puntare su di lui, incaricando il direttore sportivo Fabrizio Salvatori di portarlo in Sicilia: «Ho ricevuto un bellissimo regalo di compleanno – gioisce Reginaldo - sapevo dell’interesse del Trapani, avevo tante richieste ma ho voluto attendere la società granata perché a 34 anni volevo arrivare in una squadra ambiziosa. Ho scelto il Trapani perché ha il mio stesso obiettivo, quello di vincere il campionato. Ho parlato con il direttore e con il mister: mi hanno trasmesso entusiasmo e io ho detto loro che ho tanta voglia di lavorare e mettermi a disposizione di tutti».
Una pennellata di Brasile, ma anche di Veneto quando cita l’amico Sodinha, che ha tentato fortuna nella vicina (a Treviso) Mestre: «Il mio amico Sodinha – sorride – mi ha parlato benissimo di Trapani. Mi ha detto che ho fatto la scelta giusta e che sono arrivato in una squadra forte ed in una società seria. So che a Trapani ci sono dei tifosi molto calorosi, voglio solo renderli felici. Se lo farò, renderò felice anche me stesso».