Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nomine, troppe rinunce tra gli insegnanti l’anno comincerà con tremila supplenti
L’Ufficio scolastico ha chiuso le immissioni in ruolo in tempi record ma lo squilibrio resta
Per arrivare in tempo al primo suono della campanella, il 13 settembre, l’Ufficio scolastico regionale ha assegnato in sei giorni 3738 nomine in ruolo a insegnanti di scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado e di sostegno. Resta però il cruccio di non aver beneficiato di tutte le 6224 cattedre concesse al Veneto dal ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2017/2018. Sono rimasti vacanti 2811 posti, che dovranno essere rimpiazzati da supplenti. «Quello conseguito era il massimo dei risultati possibili — assicura Daniela Beltrame, direttore dell’Ufficio scolastico regionale — purtroppo era scontato fin dall’inizio uno “spreco” del contingente, dovuto a tre cause principali. Ovvero: la scarsità di aspiranti specializzati per il sostegno, l’esaurimento delle graduatorie e le rinunce, che sono state comunicate dai candidati non presenti alle convocazioni dopo aver ricevuto la nomina d’ufficio. E comunque gli Uffici scolastici territoriali hanno conseguito un risultato eccezionale, assegnando in tempi record, dal primo al 7 agosto, 3.738 nomine in ruolo ai candidati delle graduatorie, che da domani copriranno di diritto posti vacanti nelle scuole statali venete. E’ stato un lavoro di squadra molto complesso, condotto con il massimo coordinamento fino all’ultimo momento e con tante difficoltà».
Ma veniamo ai nodi. Le rinunce alla cattedra sono legate a una motivazione «tecnica»: gli insegnanti che hanno detto «no» sono quelli inseriti nelle graduatorie a esaurimento con riserva, perché in attesa dell’esito del ricorso presentato in passato per entrare di ruolo. Se ora accettano l’assunzione e poi il responso del ricorso dovesse dare loro torto rischierebbero il licenziamento e non potrebbero più partecipare al concorso dedicato, previsto nel 2018 e con procedure agevolate. Preferiscono aspettare direttamente quello. Poi c’è il problema, più volte sollevato dai genitori di bambini disabili o con difficoltà di apprendimento, della carenza di insegnanti di sostegno. Su 1745 posti disponibili, sono stati trovati solo 187 docenti. «Dovranno seguire 16.424 alunni disabili, oltre 7mila dei quali con gravità — rivela Sandra Biolo, di Cisl Scuola Veneto —. Ancora una volta le Università di Padova e Verona hanno attivato i corsi di specializzazione per attività di sostegno con numeri troppo bassi rispetto alle esigenze territoriali. Già l’anno scorso la carenza di corsi ha fatto perdere l’opportunità di un posto di lavoro a 1.559 giovani docenti. Sebbene il Miur avesse autorizzato 1.743 immissioni in ruolo, è stato possibile concluderne appena 184».
Lo squilibrio che in Veneto vede per il prossimo anno 560 posti riservati ai corsisti nei due Atenei (280 a Padova e altrettanti a Verona) a fronte delle 1.743 nomine in ruolo, si ribalta in altre regioni. In Campania sono 691 le nomine per 1.550 posti autorizzati dal Miur, in Molise il contingente è di 370 specializzandi per 35 immissioni in ruolo. «Non c’è una programmazione adeguata al reale fabbisogno — aggiunge Biolo — e purtroppo gli Uffici scolastici regionali, che invece lo conoscono bene, non hanno alcuna voce in capitolo. E’ una situazione insostenibile».
Alla quale si aggiunge il terzo nodo. Cioè l’esaurimento delle graduatorie, che ha impedito di coprire tutte le cattedre disponibili, lasciandone sguarnite 2811. «E’ ancora in corso la seconda fase delle assunzioni in ruolo a seguito di rinunce di docenti nominati d’ufficio e a causa di esaurimento delle graduatorie — conferma Beltrame —. Le operazioni si concluderanno oggi, faremo il possibile per assegnare le supplenze prima dell’inizio delle lezioni. Le segreterie delle scuole sono impegnate nell’aggiornamento delle graduatorie d’istituto, a cui si dovrà fare ricorso per tutte le classi di concorso per le quali sono esaurite le graduatorie provinciali». Un problema che riguarda anche i presidi e il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario). Quanto ai primi, ne mancano 216 e non si è potuto trovare nemmeno i 33 concessi dal Miur pescando dalla lista della Campania, diventata nazionale. Nessuno dei dirigenti scolastici campani ha accettato di trasferirsi in Veneto, aspettano una nomina nella loro regione o al massimo nel Lazio. Sul fronte Ata sono stati coperti tutti i posti per assistenti amministrativi (124), assistenti tecnici (36) e collaboratori scolastici (362), però restano vacanti i 76 riservati ai direttori dei servizi amministrativi.
Beltrame Abbiamo esaurito le graduatorie, anche per i presidi. Questo è il massimo risultato possibile Biolo (Cisl) I posti per docenti di sostegno previsti nei corsi dagli Atenei è inferiore al reale fabbisogno