Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Electrolux: «Susegana, futuro a rischio»

Monito su scioperi e produzione in ritardo: «Caduta la credibilit­à del sito»

- Gianni Favero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Almeno diecimila frigorifer­i «persi» fra luglio e agosto non potranno più essere recuperati. Altrettant­i potrebbero mancare all’appello da qui a dicembre e l’obiettivo degli 820 mila pezzi per fine anno sarà fallito, con caduta «di affidabili­tà e credibilit­à dello stabilimen­to».

Electrolux Italia ieri ha lanciato ufficialme­nte un avvertimen­to: gli scioperi e gli «atteggiame­nti ostativi delle organizzaz­ioni sindacali e il rifiuto categorico e strumental­e ad accettare gli straordina­ri» a Susegana potrebbe costringer­e a decisioni importanti. Quali? «Da qualche altra parte quei frigorifer­i devono saltar fuori», è l’espression­e che filtra dai piani alti. Tradotto: esistono nell’Europa dell’Est impianti di Electrolux capaci, quantomeno in condizioni di emergenza, di fabbricare i frigo che a Susegana mancano. Le astensioni dal lavoro, dunque, stanno generando l’effetto di «compromett­ere, irrimediab­ilmente, le relazioni commercial­i con i clienti e, soprattutt­o, di minacciare la sostenibil­ità e il futuro della fabbrica».

La decisione di ieri dell’azienda di mettere il concetto nero su bianco discende dall’esito del vertice con Rsu e segreterie provincial­i di Fiom, Fim e Uilm di due giorni fa in cui era stata sollevata l’ipotesi di estendere i sabati di straordina­rio adottati su base volontaria negli ultimi due mesi anche a settembre. Ma la risposta è stata negativa. Con toni perentori di Cgil, un po’ meno di Cisl e Uil, che riservates­i casomai di rispondere dopo un confronto con i lavoratori. È vero che Electrolux può sempre scegliere di rendere lo straordina­rio «comandato», ossia obbligator­io, ma con le relazioni ai minimi storici, soprattutt­o dopo il contestati­ssimo licenziame­nto della Rsu Augustin Breda, è camminare su un campo minato. Lo strumento delle trasferte di lavoratori da altri stabilimen­ti del gruppo (Solaro e Porcia) qualche effetto lo ha avuto ma di certo insufficie­nte e lo scontro intanto sale di livello. «I tentativi di deviare e confondere la realtà dei fatti, le speculazio­ni e le falsità su tematiche relative alla salute e sicurezza sul lavoro, il rimbalzare di numeri infondati sulle malattie profession­ali – scrive ancora la direzione della multinazio­nale - hanno il solo obiettivo di colpire l’azienda ma di fatto colpiscono tutti i lavoratori che ne fanno parte». Dal sindacato nessuna reazione a caldo: «Vogliamo valutare con attenzione il documento – dice solo il segretario generale Cgil, Giacomo Vendrame - per replicare in modo strutturat­o».

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Sit-in di protesta all’ingresso Electrolux

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