Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bandiera per legge, Pd critico. E Mattarella glissa
Per la sinistra è pubblicità al referendum. Il giurista: ecco cosa succederà
VENEZIA Luca Zaia e la legge che impone il leone di San Marco in tutti gli edifici pubblici, anche quelli delle amministrazioni statali. Di qua applausi: sul profilo Facebook del presidente del Veneto, tutti per la bandiera del Veneto. Di là, leggi l’altra parte politica, grandine di critiche. Sta a sé, ostentata indifferenza, il presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, ieri a Venezia per la Mostra del cinema, si fa ripetere due volte la domanda sul vessillo obbligatorio, per essere sicuro di aver inteso bene. Risponde: «Parla della Biennale? Riguarda la Biennale?» e prosegue la visita ai padiglioni dell’Arsenale. Per il capo dello Stato la questione, spiegano poi i collaboratori, non esiste. Il governo impugnerà la legge regionale davanti alla Consulta: la linea è tracciata e tanto basta.
Alessandra Moretti, consigliere Dem di palazzo Ferro Fini, ieri è intervenuta sul crollo dei croceristi a Venezia (meno 63 mila nel 2016): «É evidente che pesa il nodo irrisolto delle grandi navi. Zaia dovrebbe essere preoccupato da questo, non dall’esposizione della bandiera con il leone di San Marco». Più punti d’attacco per Graziano Azzalin, altro consigliere veneto del Pd: «La bandiera è una sola, il tricolore, come scritto nella costituzione all’articolo 12. Stiamo andando avanti con leggi bandiera, inutili, che non interessano minimamente la vita dei veneti. Mancano i posti letto negli ospedali, nulla è stato fatto sul versante della siccità e del dissesto idrogeologico...». La Regione, la sintesi, si occupi di altro e abbandoni «la campagna elettorale (pro referendum sull’autonomia, ndr), che Zaia si sta pagando coi soldi di tutti i veneti». Che il governatore stia giocando al tavolo del poker referendario, del resto, lo aveva detto due giorni fa anche Gianclaudio Bressa. «L’ha fatta approvare apposta (la legge bandiera,ndr) per vederla impugnare dal Governo, così da sostenere che lui è il campione dell’autonomia mentre Roma è lo scandalo del centralismo», le parole del sottosegretario al Consiglio dei ministri bellunese, delegato agli Affari regionali. La pensa così anche la deputata veronese Alessia Motta, altra piddina, come Bressa: «É l’ennesima mossa pubblicitaria in vista del referendum».
E il popolo di Zaia? «Bene togliamo la bandiera Italiana e mettiamo solo quella Veneta». Ancora: «Bravo governatore, io direi di eliminare quella europea ed italiana e mettere solo il gonfalone. Che noi ci arrangiamenti in tutto!». «Adesso mi vado a comprarne una e la metto sul terrazzo. E che cacchio, vivo nel Veneto io, mica a Roma». Tutti con Luca i commenti del social.
Ma che succederà una volta pubblicata la nuova legge? I prefetti, se non esporranno il leone, saranno multabili e multati? Sandro De Nardi, docente di ordinamento giudiziario e forense a Padova, spiega: «Decorsi 15 giorni dalla pubblicazione della legge regionale nel BUR, essa entra in vigore e dunque quanto previsto va osservato da tutti i destinatari. Certo, nella parte in cui si indirizza anche alle prefetture e agli uffici periferici delle amministrazioni statali, a mio modesto avviso, è senz’altro incostituzionale. Ma ancorché sul punto sia viziata (invalida), resta comunque efficace, e dunque va osservata, sino a quando la Corte costituzionale non la annullerà su richiesta del Governo».
Mattarella Parla della Biennale? Questa bandiera c’entra con la Biennale? Moretti Zaia pensi al crollo dei croceristi a Venezia invece che del leone