Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Mattarella, l’arte e i ragazzi Franceschini: turisti, tecnologia per i flussi
Il capo dello Stato all’Arsenale con il ministro
Cambia espressione quando entra nel laboratorio dove una cinquantina di bambini stanno lavorando con la pasta, colori e ceramiche. «L’Italia è un Paese con una quantità di profili, aspetti dinamici e positivi, concludere questa visita incontrando i bambini che esprimono capacità artistiche molto elevate è simbolicamente molto importante».
Quasi due ore tra Corderie dell’Arsenale, padiglione Italia e Giardini, accompagnato dal presidente della Biennale Paolo Baratta e dalla curatrice della rassegna d’Arte Christine Marcel. La seconda giornata veneziana per il Capo dello Stato Sergio Mattarella era cominciata presto all’hotel Gritti dove alloggiava e dove ha incontrato Luigi Brugnaro. «Abbiamo parlato dei problemi della città, il presidente si è dimostrato molto disponibile», dice qualche ora più tardi il sindaco tra un padiglione e l’altro. Qualche promessa? C’era il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, il ministro all’Economia Pier Carlo Padoan (con cui parla delle eccellenze di Venezia), «fra poco c’è anche la legge Finanziaria», alza gli occhi al cielo e sorride Brugnaro.
L’eccellenza è anche il prosecco, quello che alcuni giornali inglesi, fra cui il Daily Mail e il Guardian, hanno «accusato» di fare male ai denti a causa della elevata acidità, riportando pareri piuttosto vaghi di «esperti». «E’ la candidatura più autorevole che ha l’Italia», sottolinea Franceschini a chi gli chiede se ci crede davvero alla candidatura del prosecco a patrimonio dell’Unesco. «Il prosecco — continua non ha un valore solo commerciale: ma anche culturale, ha tutte le carte da giocarsi...». Al Lido, Tino Vettorello, lo chef della Mostra del Cinema rilancia così: chi si presenterà alla Terrazza Biennale con il passaporto britannico riceverà in omaggio una bottiglia di prosecco «per ribadire l’eccellenza di un vino che non ha eguali al mondo per qualità, storia, tradizione e territorio».
Il presidente Mattarella passa dalla montagna colorata dei gomitoli di Sheila Hicks, al soffitto riflesso in un lungo specchio d’acqua profondo che da vita ad una scena fantastica di «un mondo capovolto», fino alle mani che lavorano pasta e colori dei piccoli artisti. «Il presidente è quello con i capelli bianchi», suggerisce uno dei ragazzi al vicino. Peccato che, uno accanto all’altro, con i capelli bianchi siano in due: Mattarella e Baratta. «Abbiamo stretto la mano a due presidenti. Se lo diciamo ai nostri genitori, non ci credono», dicono altri, quando torna la calma tra i tavoli dello spazio educational della Biennale. «L’Italia ha una quantità di aspetti positivi molto più alta di quanto si pensi: arte, cultura, vita sociale», dice il Capo dello Stato mentre visita la mostra «Viva arte viva». «I versanti culturali sono elementi connaturali al nostro Paese, e sottolinearlo è importante», precisa.
Il ministro ai Beni culturali poco prima aveva parlato dei flussi turistici: «Saper gestire la crescita significa saper che in Italia si saranno sempre più milioni di turisti internazionale — ha detto —. Dove ci sono problemi di sovraffollamento bisogna intervenire con sistemi di controllo grazie alle nuove tecnologie. Piazza San Marco a Venezia, la fontana di Trevi a Rom, ponte Vecchio a Firenze non possono sopportare un numero indefinito di persone». Franceschini ha sottolineato che a tutela delle città d’arte sono scattati provvedimenti legislativi che danno ai sindaci ampio mandato per garantire della tipicità. «Dove c’è un negozio storico, un panificio, un fruttivendolo, non è opportuno che nasca un negozio di chincaglieria», dice in sostanza il ministro che nel pomeriggio ha presentato il nuovo portale nazionale - già on line - «Italy for Movies», con schede e costi per ogni location da film. «Un film girato in Italia vale più di 100 spot pubblicitari per promuovere il territorio e la nostra immagine», ha detto.
Intanto il presidente si congratula con la curatrice della Biennale d’Arte, saluta Baratta, il governatore e il sindaco. Venezia spera.