Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
E a mezzanotte Zaia diventa pizzaiolo per la fame
Party e dintorni: il presidente raggiunge l’amico Tino, Ethan Hawke «imbucato»
La Mostra del Cinema? «Favolosa». Come una scarpa tacco 12 o una it bag. Il sottosegretario Boschi alla presidenza del Consiglio è scintillante mentre parla della sua prima volta alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Il suo debutto con Downsizing di Alexander Payne. E il cast del film? «Favoloso» anche quello. «Per gli attori e le attrici, diciamolo, che la protagonista è molto brava. Questo vuol dire che, al di là degli italiani, perché noi aspettiamo i nostri film, che Venezia mantiene il suo fascino grazie al lavoro del presidente Baratta e del direttore Barbera». Ma arriverebbe a rimpicciolirsi per salvare il pianeta? «Beh, messa così chi non lo farebbe». La Boschi è decisamente la più entusiasta di Downsizing - il film che racconta la vita da minuscoli di Matt Damon e Chis Waltz - tra gli ospiti del gala inaugurale della Biennale. Non si può dire lo stesso del capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, che attacca il film dal lato della sostenibilità economica: «Quale potere contrattuale hanno i miniaturizzati rispetto a chi rimane grande? È una follia ideologica confusa, senza capo né coda. Con un film così Trump vince col 70% alle prossime elezioni». Basta sentire con quanta precisione snocciola la durata del film il presidente Luca Zaia mentre si gode un po’ di fresco in spiaggia per capire quanto li abbia subiti i 134 minuti del film: «Forse un po’ lungo, la seconda parte sembra non avere ritmo, però è apprezzabile la scelta coraggiosa della Biennale: oh, abbiamo azzeccato quattro premi Oscar e io candido subito la vietnamita». O il ministro Piercarlo Padoan, che a domanda precisa risponde: «Fatemi un’altra domanda». Ma il film conta fino a un certo punto in queste serate. Il sindaco Luigi Brugnaro è contento perché a Venezia «sono tornate le grandi major». E i grandi attori: Matt Damon si è gustato il dono dell’ubiquità stando un po’ all’Excelsior e un po’ da Vanity Fair a Ca’ Rezzonico, Ethan Hawke è arrivato cercando di entrare nella zona rossa del party e ha dovuto dire la classica frase degli imbucati: «c’è un mio amico dentro» prima di essere riconosciuto. Buffet spettacolare preparato dai cuochi dell’Excelsior, in abbondanza. Servizio un po’ lento al tavolo presidenziale tanto che Zaia, alzatosi da tavola passata mezzanotte con una fame incolmabile, si è trasferito con moglie e amici al ristorante di Tino chiedendo una pizza. «Il pizzaiolo è andato via», ha allargato le braccia Tino. Nessun problema: il presidente-pizzaiolo ha steso e infornato sette pizze come ridere, ricordi di quando lo faceva da studentelavoratore.