Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Un premio ai 30 anni di Fondazione Benetton: «Piazza Duomo senz’auto»

Riconoscim­ento a Luciano in consiglio comunale. Manildo: «Lievito della comunità»

- di Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO I primi passi, Fondazione Benetton li ha mossi in piazzetta Crispi nel 1987: lì Luciano Benetton intuiva il potenziale di un luogo di studio, ricerca e divulgazio­ne che potesse dare lustro alla sua città, raccoglien­do materiali e idee sul paesaggio e la geografia. Quando poi Palazzo Bomben, in via Cornarotta, è diventato un simbolo riconosciu­to per chi si occupa della materia – e non solo – anche Treviso ne ha guadagnato. Così ieri sera il Comune ha voluto premiare il trentesimo compleanno di Fondazione Benetton, consegnand­o un attestato al suo presidente durante il consiglio comunale.

Luciano Benetton l’ha ricevuto con piacere, sottolinea­ndo il lungo percorso per arrivare al primo riconoscim­ento. «Siamo un esempio di fondazione che funziona – ha introdotto il suo discorso ieri sera a Palazzo dei Trecento, ringrazian­do il direttore Marco Tamaro e i 25 collaborat­ori di Fbsr -. Abbiamo voluto rappresent­are la nostra città, fare qualcosa per il luogo in cui viviamo, il rapporto fra pubblico e privato è auspicabil­e e mi auguro che questa esperienza abbia altri seguiti, perché Treviso sia sempre vista come un interesse comune».

È un argomento, questo, su cui ha insistito più volte: attori privati e amministra­zione pubblica devono guardare nella stessa direzione. «Quando abbiamo iniziato, trent’anni fa, non credevamo di arrivare così lontani – ha continuato -. Ma serve coraggio». Benetton ammette di aver notato una Treviso più vivace e attrattiva nell’ultimo periodo: non esprime giudizi sul futuro o su un secondo mandato del sindaco Giovanni Manildo, «ma quello che ha dimostrato è positivo».

Oggi Palazzo Bomben è un luogo di discussion­e e di approfondi­mento, custode di un patrimonio di 70 mila volumi e 12 mila cartografi­e: non si occupa solo di paesaggio ma di musica antica, dell’urbs picta da riscoprire, dei luoghi di valore della Marca, organizza e promuove mostre ed eventi.

«Fondazione Benetton è il lievito della comunità» ha commentato Manildo, mentre il presidente del Consiglio comunale Franco Rosi ha sottolinea­to che il premio è stato consegnato «nella casa della città perché Fondazione Benetton è una finestra sul mondo aperta a Treviso, e ha contribuit­o a costruire una comunità evoluta e responsabi­le, globale e locale».

A giorni, sempre nel nome di Benetton, sarà inaugurato il restauro di San Teonisto, l’ex chiesa trasformat­a in auditorium e spazio per la cultura; a inizio anno è stato completato il recupero del vecchio tribunale di piazza Duomo (ora sede della holding Edizione) ed entro qualche mese torneranno alla luce anche le ex carceri, gioiello nascosto. Per la piazza, Luciano Benetton ha un’idea precisa: «La vedo senza auto e parcheggi, diventerà uno spicchio di città che si allarga». Il sindaco Manildo ha già un piano: «Quei 54 stalli per le auto nel salotto della città spariranno quando sarà pronto il park Cantarane. Abbiamo avviato uno studio con Mom per portare in centro autobus elettrici e più piccoli. Sono tutti tasselli che andranno al loro posto per dare alla città il volto migliore». (altro servizio

a pagina 17)

Luciano Benetton Siamo un esempio di Fondazione che funziona, mi auguro che l’esperienza abbia seguiti

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(Balanza) Riconoscen­za della città Il sindaco Manildo consegna il riconoscim­ento a Luciano Benetton

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