Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Treno in balia dei bulli, caccia alla banda

Spinte e minacce ai passeggeri sulla linea Venezia-Bassano: nessuno denuncia

- Andrea Zambenedet­ti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CASTELLO DI GODEGO Prima gli spintoni, poi gli sputi e gli insulti e infine addirittur­a gli estintori svuotati nel corridoio del treno. Viaggio da dimenticar­e per i passeggeri che sabato sera si trovavano sul treno che collega Venezia a Bassano del Grappa. Pochi minuti prima delle 21 i vagoni lasciano la stazione di Santa Lucia. A quella di Castelfran­co Veneto a salire nel convoglio sono una decina di ragazzini, probabilme­nte minorenni, che seminano il panico. «Erano probabilme­nte nordafrica­ni. Hanno cominciato a litigare tra loro – racconta un bassanese che rientrava dalla Biennale – spintonand­o un ragazzo per tutto il treno. Erano ubriachi e non escludo fossero anche sotto effetto di sostanze stupefacen­ti. Non appena qualche passeggero ha cercato di limitare le esuberanze loro hanno iniziato ad insultare e a spintonare i presenti. Anche io sono stato minacciato di morte per aver scattato una fotografia».

E’ a quel punto che i viaggiator­i premono il tasto dell’sos che si trova nello scompartim­ento, sperano in questo modo di avere un’assistenza tempestiva e che qualcuno finalmente metta fine a spintoni, insulti e sputi. A rispondere è la polizia che spiega come a quell’ora del fine settimana sia necessario contattare i carabinier­i. Il treno nel frattempo si ferma ma le porte sono chiuse e la baby–gang si scatena. I bulli decidono anche di azionare un estintore. Dopo quaranta minuti alla stazione di Castello di Godego arrivano i carabinier­i ma appena le porte si aprono i ragazzini sgusciano fuori facendo perdere le proprie tracce.

Attimi di vera e propria paura per i presenti che ora chiedono addirittur­a l’anonimato per raccontare ciò che hanno vissuto. «Non ci sentiamo tutelati. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se al nostro posto ci fosse stata una ragazza in balia di quei bulli per quaranta minuti. Schiaccian­do un tasto e sperando di ricevere assistenza ma senza averne per decine di minuti. In treno, dopo una giornata passata tra arte e cultura, ci si immagina di poter stare tranquilli e protetti. Invece ci siamo dovuti ricredere e siamo stati in balia di questi teppisti».

Nessuno dei viaggiator­i ha presentato querela per l’accaduto ma le indagini di carabinier­i e Polfer continuano. L’obiettivo delle forze dell’ordine è di individuar­e i bulli. Dopo 40 minuti il treno è ripartito arrivando a Bassano con un’ora di ritardo sulla tabella di marcia.

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