Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Spiaggia fascista, il pm «assolve» il gestore

La procura: «Non è proselitis­mo attivo». Esulta Scarpa: «Bellissima notizia»

- di Alberto Zorzi

«Ordine, pulizia, disciplina». Queste tre regole Gianni Scarpa, 64 anni, gestore della «Playa Punta Canna» di Sottomarin­a, ce le ha scolpite prima di t ut to nel c uore . « Mi ribello di fronte all’invasione barbara dei clandestin­i, alle cose che non vanno bene, alle città in un degrado vergognoso - diceva ancora ieri tutto d’un fiato - Mi fanno schifo i trafficant­i di droga e chi rovina le famiglie, i tossici che rubano la pensione o la collanina ai genitori per prendersi la dose, i rom che fanno i figli per mandarli a rubare, perché sanno che restano impuniti». Peccato però che quegli slogan, accompagna­ti da immagini mussolinia­ne del Ventennio, li avesse appesi anche all’ingresso e all’interno della spiaggia da lui gestita («sono un semplice bagnino», ha ripetuto mille volte) e che dopo la denuncia da parte della Digos e la rimozione dei cartelli imposta dalla Prefettura, per lui fosse arrivata anche una denuncia per apologia del fascismo, ai sensi della legge Scelba del 1952. «Spiaggia fascista», era stata etichettat­a Punta Canna. Ieri però il procurator­e capo di Venezia Bruno Cherchi, sulla base della giurisprud­enza ormai consolidat­a della Corte di Cassazione, ha annunciato che il suo ufficio ha chiesto l’archiviazi­one per Scarpa, su cui ora si dovrà esprimere un gip.

«Lei mi sta dando una bellissima notizia - commenta Scarpa - mi fa solo piacere, per me, la mia famiglia e la mia bambina di undici anni, e anche per i proprietar­i della spiaggia che mi hanno sempre dato fiducia e hanno creduto in me e nella mia onestà. Vedo che ci sono ancora dei magistrati competenti». Cherchi e il pm Francesca Crupi, titolare del fascicolo, nella loro richiesta di archiviazi­one hanno spiegato che per la Cassazione non basta solo richiamare o ripetere slogan fascisti, ma ci dev’essere un’attività di proselitis­mo concreta, così come un pericolo per l’organizzaz­ione democratic­a dello Stato: altrimenti il rischio è di violare l’articolo 21 della Costituzio­ne che prevede per tutti la libertà di pensiero. Difficile pensare a una marcia su Roma con le camicie a fiori dei vacanzieri di Sottomarin­a, insomma.

«Le manifestaz­ioni, certamente di carattere fascista e con una indubbia simbologia (il saluto romano, la chiamata del presente e l’uso della croce celtica) erano esclusivam­ente rivolte ai defunti, in segno di omaggio e umana pietà e non avevano alcuna finalità di restaurazi­one fascista», aveva scritto di recente la Cassazione su una vicenda milanese in cui alcuni attività erano stati incriminat­i per aver fatto proprio il saluto romano a un funerale. La tanto contestata legge Fiano, al vaglio del Parlamento, riguarda proprio la punibilità di questi episodi. Quelli però erano probabilme­nte fascisti veri, più di Scarpa che in realtà si definisce «apolitico e apartitico», con un ultimo voto dato a Silvio Berlusconi ormai qualche anno fa. «Benito Mussolini ha fatto le migliori opere della storia dell’Italia - resta però il suo convincime­nto profondo - ha rovinato tutto con lo sbaglio di mettersi con quel pazzo di Hitler».

La vicenda aveva fatto il giro d’Italia a metà luglio, scatenando un polverone. Ma in realtà tanti clienti avevano manifestat­o la loro solidariet­à fin da subito .« La spiaggia ha sempre lavorato bene grazie anche all’ordine che tenevo io - afferma Scarpa - In 22 anni qui non c’è mai stato un intervento delle forze dell’ordine. Io sono stato ricoperto di affetto e quando i giornalist­i intervista­vano i clienti tutti parlavano bene di me». A un certo punto si era addirittur­a ipotizzato che potesse essere licenziato, ma in realtà è probabile che l’anno prossimo si faccia vedere un po’ meno a Punta Canna. «Ne discuterò con i proprietar­i, che sono dei giovani con tanta voglia di fare, ma questa vicenda non c ’entra niente - spiega lui - A marzo compirò 65 anni, un po’ di stanchezza fisica ce l’ho, anche a causa di un incidente di qualche anno fa che mi pesa sempre più». L’avrebbe fatto di sicuro con un processo sulle spalle, ora che invece è stato scagionato ci penserà. Nel frattempo ha fatto pure l’opinionist­a di Radio Padova per tre settimane, con le sue posizioni non certo ortodosse. «Mi sono divertito e ora mi chiamano da tutte le tv d’Italia, ma io dico no - conclude - Sono solo un bagnino che ama l’ordine e la pulizia». Appunto.

Scarpa/1 Vedo che ci sono ancora giudici competenti. Mi fa solo piacere, per me, la mia famiglia e anche per i proprietar­i della spiaggia Scarpa/2 La spiaggia ha sempre lavorato bene anche per l’ordine che tenevo io. In 22 anni non c’è mai stato un intervento delle forze dell’ordine

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Nostalgico Gianni Scarpa, 64 anni

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