Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Assenteista all’Aci risarcisce «in natura»
Un impiegato patteggia e fa gli straordinari non pagati. Una collega prosciolta
BELLUNO Si è concluso con un patteggiamento e un’ archiviazione il procedimento giudiziario che ha coinvolto due dipendenti dell’ Automobile Club (Aci) di Belluno. Erano accusati di assenteismo al lavoro o, come recita il Codice penale, di «false attestazioni dell’orario di servizio».
Tutto si originò dopo le elezioni per decidere il nuovo direttivo di Aci Belluno nel 2011, quando vinse l’ attuale presidente Lucio De Mori. Sulla scrivania dell’allora procuratore Francesco Saverio Pavone arrivò un esposto anonimo che l’allora consigliere di minoranza del direttivo, Gianpaolo Bottacin (ex presidente della Provincia e ora assessore regionale, sempre in quota Lega Nord), aveva dichiarato di aver ricevuto e che si era limitato a portare in Procura.
Nell’esposto veniva segnalato che c’era la possibilità che M.R.eM.B.,entr ambi 59 enni di Belluno, si assentassero dal posto di lavoro per motivi personali, facendosi figurare in servizio. I carabinieri del Nucleo investigativo iniziarono le indagini, con appostamenti e pedinamenti che durarono qualche mese. Gli inquirenti accertarono che M.R. usciva con disinvoltura, si tratteneva a pranzo più del dovuto e le sue pause-caffè erano a dir poco generose. L’uomo ha scelto di patteggiare la pena, concordata con il pubblico ministero, Marco Faion, a cinque mesi di reclusione, previo il risarcimento «in natura» ovvero lavorando le ore sottratte all’ente di Palazzo Cappellari della Colomba. Poi è andato in pensione.
Per quanto riguarda invece l’altra dipendente, M.B., le ore contestate sarebbero state una decina, stando al capo d’imputazione. Il legale è riuscito a dimostrare che la sua cliente aveva maturato molte ore straordinarie di lavoro non retribuite e che ogni uscita era stata per ragioni di servizio (la donna ha presentato i giustificativi).
Il pubblico ministero, alla luce anche delle indagini difensive, ha scelto di chiedere l’archiviazione per l’impiegata, non ritenendo sussistente alcuna mancanza da par te di quest’ultima dipendente.
C’è da dire, inoltre, che proprio in quel periodo l’apparecchio segna-ore dell’Automobile club di Belluno non funzionava, poteva quindi capitare che gli orari di lavoro venissero segnati in modo grossolano.