Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gava, a giorni la sentenza da Roma L’Usl 2: «Rischia il licenziamento»
TREVISO Nelle stesse ore in cui scoppia il caso Goffredo Chiavelli, il pediatra no vax segnalato all’Ordine dei Medici da alcuni pazienti, l’Usl 2 Marca trevigiana aspetta di conoscere il destino di Roberto Gava, l’altro camice bianco accusato di sconsigliare le vaccinazioni e per questo motivo radiato dalla commissione disciplinare lo scorso aprile. Oltre a ricevere nel suo ambulatorio di Padova, il cardiologo è infatti specialista all’ospedale di Castelfranco, quindi rischia il posto. «Attendiamo dall’Ordine le motivazioni della radiazione e dalla Commissione centrale per esercenti le professioni sanitarie, alla quale il medico ha presentato ricorso, la conferma o meno del provvedimento disciplinare — spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2 —. Se la radiazione sarà confermata, per lui scatterà il licenziamento, perché non essendo più iscritto all’Ordine Gava non potrà più esercitare. Ormai siamo agli sgoccioli». Quanto a Chiavelli — che negli anni ‘70 era assistente di Pediatria all’ospedale di Camposampiero, allora sotto l’ex Usl 15 di Cittadella di cui Benazzi fu dg —, dice il manager: «Ai tempi in cui lavorava nell’ospedale padovano, non ha mai manifestato posizioni antivacciniste, altrimenti sarebbe stato sospeso. In seguito però, una volta passato ad Asolo, è diventato famoso per i suoi libri in materia. I no vax sono sempre stati molto forti nell’area dell’ex Usl 8, cioè tra Asolo, Montebelluna, Resana e Castelfranco, territori in cui infatti la copertura vaccinale raggiunge i valori più bassi del Veneto. Stiamo lavorando molto per contrastare una mentalità no vax purtroppo radicata — assicura Benazzi — collaboriamo con i Comuni e organizziamo incontri nelle scuole. Abbiamo recuperato un 2%-3% di vaccinati, ma la strada è ancora lunga». «Non aiuta il rifiuto della Regione a consentire anche a noi di immunizzare i bimbi — aggiunge Franco Pisetta, segretario regione della Fimp, sigla dei pediatri — lo abbiamo chiesto più volte, invano. Eppure contribuiamo in maniera significativa alla diffusione di questa fondamentale forma di prevenzione, formando i colleghi a rispondere ai dubbi delle famiglie e a sconfessare le bufale messe in giro dagli antivaccinisti». Treviso capitale no vax? «Non credo sia un problema territoriale — frena il sindaco Giovanni Manildo — forse qui i casi emergono perchè ci sono più controlli. L’unico antidoto è affidarsi a medici seri».