Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

20 iper nella Marca: «Ora basta, ci vuole un freno urbanistic­o»

- S.Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

SAN FIOR (TREVISO) La coincidenz­a temporale fa emergere una contraddiz­ione, o almeno una divergenza di vedute fra chi legge sul territorio il declino dei centri commercial­i e chi invece li ritiene un traino economico, fra chi investe nei centri storici e chi sceglie gli snodi della grande viabilità per aprire migliaia di metri quadri di negozi.

Il prossimo parco commercial­e in arrivo è quello di San Fior, fra l’autostrada e la Pontebbana. Il taglio del nastro è previsto per le 9.30 di giovedì: apriranno tutte le quindici attività commercial­i (alcune hanno anticipato a luglio) di medio grandi dimensioni contenute nell’intervento del fondo Tolomeo, gestito da Numeria. Di nuovo c’è la scatola, non l’area perché si tratta di un recupero urbanistic­o, come suggerito da Unindustri­a Treviso nel convegno di venerdì pomeriggio sul recupero dei capannoni e degli spazi d’impresa svuotati dalla crisi. «Era una vecchia fonderia abbandonat­a, un deposito di materiali, uno scheletro industrial­e – spiega Bruno Barel, consiglier­e di Numeria -. L’area è stata acquistata e bonificata.

L’intervento non è sulle altezze, ma fatto di negozi bassi e lineari e non ci sono boutique o piccoli locali ma attività con grossi volumi di merce e di vendita, che necessitav­ano di vani da due o tremila metri quadrati. Non è alternativ­o ai centri storici o al vicino centro commercial­e di Conegliano, è complement­are».

Il Parcofiore, un investimen­to da 40 milioni di euro su un lotto di centomila mq e 30mila mq di superficie edificata, si trova a quattro chilometri in linea d’aria dal centro commercial­e di Conegliano, il Conè, inaugurato sette anni fa e al quale associazio­ni di categoria ed esercenti imputano la crisi dei centri abitati e dei negozi di prossimità.

«Il mercato è cambiato, le città hanno bisogno di poli di attrazione – continua Barel -. Il commercio non è l’unica risposta al territorio, ma è una delle risposte che possono concorrere al rilancio e all’occupazion­e. A San Fior sono stati creati 300 posti di lavoro».

Confcommer­cio ha lanciato numerosi appelli contro il proliferar­e di strutture di grande distribuzi­one: il presidente Renato Salvadori ha dimostrato che la Marca è la provincia in cui i centri commercial­i hanno raggiunto la più alta superficie pro-capite (0,4 mq), con 20 maxi strutture e altri 9 progetti in fase di attuazione.

«Dal 2014 al 2015 la provincia ha perso duemila abitanti ma i 317.167 metri quadrati di grande distribuzi­one sono aumentati del 46%, a cui si sommano altri 187 mila metri quadrati appena fuori confine. Un Comune su 4 ha un insediamen­to».

La richiesta è un freno urbanistic­o alle autorizzaz­ioni, con un appello ai sindaci perché rinuncino agli oneri per preservare il territorio e il commercio tradiziona­le.

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