Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il sindaco: «Il nuovo iper ci ha portato solo benefici»
SAN FIOR I centri (o parchi) commerciali ai Comuni servono, sono come dei serbatoi. Non solo quando riqualificano spazi abbandonati, ma perché gli oneri di urbanizzazione consentono di realizzare opere pubbliche altrimenti lontane anni luce dalla programmazione. Così ieri l’apertura ufficiale del ParcoFiore, a San Fior fra la Pontebbana e l’uscita dell’autostrada, ha focalizzato l’attenzione sugli interventi sul territorio collaterali all’intervento urbanistico.
Il sindaco Gastone Martorel va volentieri controcorrente, in un momento in cui i centri commerciali sono demonizzati dalle associazioni di tutela del territorio e dal mondo del commercio, e la posizione molto critica di Ascom in particolare. «Benefattori in giro non ce ne sono, è evidente che chi si interessa a un progetto simile cerca di trarne anche un profitto, ne ho parlato anche con altri colleghi che non sono della mia stessa opinione – spiega -. Ma per noi ci sono stati dei benefici notevoli. Avevamo un’area di 110 mila mq dismessa da trent’anni. Il piano di riconversione ha bonificato la superficie e trasformato edifici fatiscenti in un centro vitale». Quattro milioni di euro in oneri di urbanizzazione sono stati utilizzati per tre piste ciclabili, una rotatoria, due scuole e nuovi alberi. «Finalmente abbiamo un asilo statale, la scuola media è stata ampliata e sistemata la palestra» continua il sindaco. E rassicura i cittadini, anche se l’area coneglianese diventa pesantemente inflazionata di grandi superfici: «Non svuoterà le attività commerciali dei paesi. In più - chiude – credo che quest’opera dovrebbe essere presa ad esempio perché riqualifica un’ampia area e ci ha permesso di realizzare opere pubbliche». Proprietaria del ParcoFiore, investimento da 40 milioni di euro, è Numeria Srg tramite il fondo Tolomeo. «Quando il parco sarà completato - spiega l’amministratore delegato Gian Luigi Rocco - con l’ampliamento di 5 mila mq del prossimo anno, arriveremo a 300 posti di lavoro. La crisi e la corsa a costruire non ha più senso, questo è un intervento di qualità».