Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Impresa digitale, patto fra gli hub veneti «Finalmente uniti, ora tocca al governo»
TREVISO Fino a pochi mesi fa la scena era confusa e un tantino conflittuale. Ora le sei territoriali venete di Confindustria su come accelerare in materia di digitalizzazione delle imprese sono d’accordo. Pare sia pronto alla firma un protocollo con il quale le associazioni, individuati e riconosciuti i quattro Digital Innovation Hub veneti (T2i, delle Camere di commercio Treviso-Belluno, VeneziaRovigo Delta Lagunare, HFarm, legato a Confindustria Venezia-Rovigo, Istituto Forcellini Negrelli di Feltre, riferibile a Confindustria Belluno Dolomiti e Università di Trento, e quello di Verona), si impegnano a predisporre un desk in ciascuna territoriale. Ne ha parlato ieri, a Treviso, a margine della presentazione della rassegna Digital Meet, il presidente del Comitato nazionale di coordinamento territoriale di Confindustria servizi innovativi e tecnologici, Gianni Potti, che dell’iniziativa è fondatore. «Sono molto contento – ha detto – perché è un passo in avanti nel senso della collaborazione ed è bello che il mondo delle imprese sia unito almeno su un argomento concreto. Presto ci sarà un unico banner nei siti di ciascuna territoriale e si svilupperanno momenti di condivisione delle migliori esperienze di ciascuna provincia». Le fughe in avanti e le sovrapposizioni temute la scorsa primavera, insomma, dovute anche a rapporti non sereni fra alcune zonali di Confindustria, paiono essere superate e se ci sono rallentamenti sulla via del 4.0 lo si deve a ritardi del governo. «E’ passato quasi un anno – ha aggiunto Potti – e ancora i Competence Center (i nodi della rete che fanno capo alle università, ndr) non sono partiti. Chiediamo fortemente a Palazzo Chigi di sollecitare il percorso e di rimuovere gli inciampi di natura burocratica».
Questo mentre a Padova, sempre ieri, ha visto la luce l’«Osservatorio sulle professioni digitali» generato da un accordo fra il Dipartimento di scienze economiche e aziendali dell’Università di Padova e la Regione. «Seguiremo i cambiamenti e aiuteremo imprese e lavoratori in un mondo che evolve – è il senso della sua funzione tratteggiato dal responsabile scientifico, Paolo Gubitta – e forniremo alla Regione e ai policy makers utili indicazioni per le politiche attive del lavoro e per la formazione. Faremo le nostre ricerche in stretta collaborazione con Veneto Lavoro, perché solo analizzando come si muovono domanda e offerta potremo scoprire cosa bolle in pentola». Per quanto riguarda Digital Meet, definito «il più grande festival italiano sul mondo del digitale», in Veneto sono previsti 10 degli oltre 140 eventi in un calendario che coinvolge 10 regioni. Mario Pozza, presidente della Cciaa di Treviso-Belluno, nel descrivere le iniziative nelle due province (due nel trevigiano e una a Belluno, fra domani e venerdì) si è soffermato su una novi- tà che va sotto il nome di «App dei sindaci» resa possibile dagli enti camerali. «Si tratta – ha spiegato – di un’ applicazione per smartphone e tablet grazie alla quale ciascun primo cittadino potrà monitorare in tempo reale la struttura e la dinamica imprenditoriale nel proprio comune. Ogni sindaco, dunque, avrà la statistica di imprese iscritte, cessate, registrate e attive con sede legale nel proprio comune sulla quale poter calibrare le scelte amministrative migliori per lo sviluppo locale». Altro tema focale sarà quello della Cybersecurity che non tocca soltanto le aziende. Nei giorni del Digital Meet in cinque supermercati Despar una ventina di studenti di Ca’ Foscari spiegheranno alla «signora Maria» come scegliere le migliori password che rendano blindata ogni attività sul web.