Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Liste d’attesa dimezzate. «Ma non basta»

Treviso, l’Usl recluta medici e incrementa gli ambulatori per smaltire altre 6 mila visite

- Madiotto

TREVISO Il totale di partenza ammontava a quasi 12 mila visite «ritardatar­ie» rispetto ai parametri fissati dalla Regione sulle liste d’attesa, da smaltire tassativam­ente entro quest’anno. L’Usl di Treviso le ha praticamen­te dimezzate, ma rimangono altri 6 mila utenti da richiamare per fissare nuovi appuntamen­ti in linea con i tempi d’attesa accettabil­i: per questo ha reclutato nuovi medici esterni e attivato convenzion­i a che con ambulatori privati.

I settori critici I ritardi maggiori si registrano per pneumologi­a, cardiologi­a e radiologia

TREVISO Quando le nuove direttive della Regione sono entrate in vigore nelle Usl venete, ai direttori generali è stato chiesto come prima cosa di tagliare le liste d’attesa. Un obiettivo diventato subito centrale anche nella Marca, che si è dovuta confrontar­e con ben 11.800 prestazion­i «ritardatar­ie» che non rientravan­o nei parametri e da mettere quindi in regola entro la fine del 2017.

A luglio l’azienda sanitaria aveva ancora diecimila utenti da richiamare per accorciare le attese (da 60 a 30 giorni o da 90 a 60) e oggi sono circa seimila coloro che hanno una visita prenotata ma con una scadenza troppo lontana. Ovvero, seimila richiami ancora da fare, trovando un appuntamen­to in tempi più celeri. Un carico di prenotazio­ni praticamen­te dimezzato da sbrigare, ma del quale il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi è solo parzialmen­te soddisfatt­o: «Questo per noi è l’impegno più grande, abbiamo fatto molto ma il risultato non è ancora raggiunto. Per le urgenze e le visite entro i 10 giorni di attesa stiamo rispettand­o i tempi al 99%, abbiamo invece ancora delle criticità nelle prescrizio­ni a 30 e 60 giorni».

Il bicchiere sembra mezzo pieno, ma Benazzi lo vede mezzo vuoto: per il dg conta solo l’azzerament­o totale delle liste d’attesa.

Per risolvere la criticità ed essere in linea con le prescrizio­ni della Regione sono quindi stati reclutati medici e spazi. In particolar­e, sono stati accreditat­i studi privati e consorzi che consentira­nno di aumentare il numero delle visite giornalier­e (con aperture anche il sabato) e degli esami in provincia di Treviso, a Conegliano come nel capoluogo.

In particolar­e, i settori più critici sono la pneumologi­a, la cardiologi­a e la radiologia. Una delle risposte dell’azienda sanitaria è stata l’incremento dell’attività degli ambulatori di Borgo Cavalli, dove tutti i giorni operano specialist­i in arrivo da altri distretti o da fuori provincia.

Prima della rivoluzion­e deliberata dalla giunta regionale il 16 dicembre scorso, i tempi minimi per ottenere la prestazion­e erano più lunghi e mettersi in pari non è una passeggiat­a. Semilia richiami significa che gli utenti che non hanno ancora ottenuto la programmaz­ione della visita o del controllo medico entro la scadenza indicata sono meno del 4%, ma la direzione regionale ha chiesto che questa percentual­e arrivi a zero entro la fine dell’anno. Un lavoro extra per il Cup e per gli operatori.

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Aspettando l’esame Un apparecchi­o per la risonanza magnetica: l'Usl 2 ha dimezzato le liste d’attesa

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