Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Risarcimenti e cause, Bpvi adesso chiede lo stop a Zonin
Il leader a Venezia per il nuovo presidente: «In Veneto l’assise di Confindustria»
Nella sfida incrociata delle cause civili, Bpvi in liquidazione chiede lo stop al procedimento avviato da Gianni Zonin. È successo ieri al Tribunale delle imprese di Venezia, nell’udienza della causa che l’ex presidente di Bpvi aveva promosso quasi un anno fa, anticipando l’assemblea per approvare l’azione di responsabilità contro la gestione Zonin-Sorato. L’obiettivo pare essere di portare l’ex presidente a discutere sul campo dell’azione di responsabilità.
VENEZIA Confindustria, Boccia benedice il passaggio di consegne a Venezia tra Zoppas - che intanto ridisegna Fondazione Nordest - e Marinese. E indica il Veneto sede dell’assise pre-elettorale di Confindustria. Il passo si è materializzata ieri alle 12.30, al termine dell’assemblea privata di Confindustria Venezia Rovigo, che ha eletto con il 96% dei voti delle 1.600 imprese rappresentate Vincenzo Marinese nuovo presidente. Tra gli oltre 150 presenti c’era anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, accompagnato dal leader della Piccola e suo vice, Alberto Baban. Presenza tutt’altro che usuale, in un’assemblea privata, dedicata al passaggio di consegne tra Matteo Zoppas, divenuto leader regionale, e Vincenzo Marinese, 49 anni, amministratore unico dell’azienda delle bonifiche Sirai, sfidato con poco successo dall’imprenditore della logistica Damaso Zanardo. Con Marinese eletti i due vicepresidenti Luca Fabbri, di Fincantieri e Fabrizio Trevisiol di Lafert. Un modo, la presenza a Venezia, per Boccia, di mettere il carico dietro al passaggio di consegne e riaffermare l’appoggio a Venezia-Rovigo e al percorso di Zoppas sul fronte regionale, confermando la vicinanza con la parte di Veneto schieratasi con lui.
Zoppas che nel frattempo ieri sera, sul fronte Confindustria Veneto, ha affrontato il nodo Fondazione Nordest. Nella riunione del consiglio intanto è stato nominato direttore di Confindustria Veneto Carlo Stilli, che Zoppas aveva portato con sé ad interim da Venezia. Che ora, con la nuova presidenza Marinese, dovrà nominare la guida operativa.
Soprattutto Zoppas ha incassato il via libera alle linee guida di rilancio di Fondazione Nordest. Il programma di Zoppas conferma la costituzione di un nuovo advisory board per le linee strategiche. Ma il consiglio, non senza discussioni accese visto che la decisione è stata presa a maggioranza, ha confermato la necessità di nominare un direttore scientifico «autorevole».
Sul fronte della ricerca, confermata la costruzione della Relazione annuale, affiancata dalla definizione di un Piano strategico economico regionale, con i «potenziali scenari di sviluppo del sistema economico e sociale del Nordest». A questo si devono affiancare ricerche su committenza ma anche sui temi delle deleghe di Confindustria, dal credito alle infrastrutture, dall’ambiente al turismo. La questione resta come finanziare un programma ambizioso. Se la strategia di Zoppas pare essere di discuterne con pazienza con le territoriali sulla base di quanto approvato, il fatto che il consiglio abbia dato mandato al presidente di attuare il piano entro gennaio 2018 pare rimandare la palla nel suo campo.
Questo a sera, al termine della giornata veneziana di Boccia. «Qui c’è un percorso molto bello - ha detto dopo l’assemblea di Venezia - , Confindustria Venezia Rovigo sono riuscite nel capolavoro di fondersi. Ci tenevo ad esser qui per riconoscenza». Poi l’indicazione del Veneto come prossima sede degli appuntamenti nazionali di Confindustria: «Ci incontreremo di nuovo qui il 12 dicembre per la preassise di Confindustria e poi a febbraio per l’assise vera e propria. Abbiamo pensato al Veneto simbolo di un’idea di industria e patria della Pmi. Sarà l’occasione per esprimere la nostra piattaforma economica e trasmetterla ai partiti», in vista delle elezioni.
Più sfumata la posizione sul referendum regionale. Boccia non ha schierato la Confindustria nazionale («Sono questioni territoriali») ma ha condiviso la scelta per il sì di Zoppas, dando una sua lettura: «C’è l’idea di scambiare eventualmente, in funzione dell’esito del referendum, autonomia e responsabilità in una logica di interesse nazionale. È tutta un’altra impostazione rispetto ad altri Paesi. È molto importante che non si tratti di un’idea divisiva ma inclusiva».
Poi spazio a Marinese: «Punteremo sul rilancio del manifatturiero e della politica industriale a Venezia», con una soluzione costruita in concertazione con i sindacati e il sindaco Luigi Brugnaro. Scontato il sì a una soluzione sulle grandi navi che le faccia convivere con le attività portuali, il neo-presidente punta molto sul porto, con la zona franca e la zona economica speciale, l’integrazione con Porto Marghera e le attività logistiche: «È un’occasione che non possiamo perdere. Negli anni Settanta arrivavano settemila navi, oggi siamo a tremila: abbiamo spazi per sfruttare le potenzialità di mercato». Garantendo vantaggi fiscali agli insediamenti che completino semilavorati e ne gestiscano la spedizione. Marinese sdogana poi il riassetto in Save, con Enrico Marchi al fianco di fondi d’investimento stranieri in ampia maggioranza: «Una cosa è la proprietà, una la gestione. A noi interessa avere un gestore bravo, e Marchi ha mostrato di esserlo, e guardare nel merito allo sviluppo dell’aeroporto».