Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Alternanza scuola-lavoro, gli artigiani rilanciano «Nel metalmeccanico 200 assunti anche domani»
dipendenti, e dunque nelle condizioni, adesso, di recuperare la strada perduta e di accelerare.
Anche di questo si è parlato ieri in occasione della firma di un protocollo d’intesa fra la Confartigianato della Marca e la scuola di formazione professionale Engim in materia di alternanza scuola-lavoro. L’artigianato trevigiano, in sostanza, nel 2008 aveva 35 mila addetti che oggi sono il 20% in meno e ora è centrale un consolidamento di un rapporto organico con le scuole professionali. Tenendo presente che il mondo delle piccole imprese locali ha esperienza almeno ventennale con i percorsi normalmente definiti stage e adesso si tratta di ottimizzare il «prelievo» di risorse umane dalle classi degli istituti più vocati alle discipline consone ai fabbisogni dell’artigianato trevigiano.
«Gli operatori di macchine utensili da noi formati – hanno spiegato i dirigenti di Engim - trovano spesso un’occupazione regolare dopo 10 giorni dall’esame conclusivo del terzo anno, e analoghe opportunità si presentano ai ragazzi che abbiano seguito i corsi per installatori di impianti termoidraulici».
«Corsi e ricorsi. Se il Veneto ha avuto uno sviluppo delle Pmi – ha ricordato Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Treviso – è stato anche grazie a una forte presenza di scuole professionali. Poi le abbiamo lasciate decadere come se certi lavori ormai li dovessero fare solo gli stranieri. Invece, la crisi ci ha fatto capire che se c’è una cosa che ha continuato a funzionare è proprio il comparto manifatturiero».