Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Violenze, all’ospedale 700 donne in un anno
L’allarme dell’Usl 2: «Casi in aumento, quest’anno potrebbero essere 800». Il Ca’ Foncello attiva il Codice Rosa
TREVISO Due donne al giorno entrano in pronto soccorso, in provincia di Treviso, e non possono nasconderlo ai loro medici: «Ho subito una violenza». Violenza fisica, privata, domestica. Una violenza ancor più dolorosa quando arriva dopo un pesante stress psicologico fra le mura di casa. Il 17 ottobre anche al Ca’ Foncello di Treviso è partito il Codice Rosa, la presa in carico al pronto soccorso dei casi di maltrattamenti dalle donne: «Le ex Usl 7 e 8 – ha spiegato il direttore generale della sanità trevigiana Francesco Benazzi – avevano già avviato il progetto, e ora ce l’abbiamo anche alla 9. Il nostro personale è formato per assistere nel modo adeguato la paziente e, se serve, segnalare al centro anti violenza. Dobbiamo sostenere la cultura della denuncia e della comunicazione».
Nel 2016 gli accessi complessivamente sono stati 667, ma nel 2017 il trend è già in aumento: nei primi sei mesi i casi trattati sono stati 415, una tendenza che se confermata farebbe chiudere l’anno a 800. Un numero enorme, considerato che è solo la punta dell’iceberg e chi si rivolge al pronto soccorso è una piccola parte delle donne maltrattate; molte arrivano con lividi e feriti che attribuiscono ad incidenti domestici per paura o per vergogna. Nel distretto del capoluogo i casi sono stati 374 nel 2016 e 194 nei primi mesi del 2017, ma il Codice Rosa è di recente attivazione e questo potrebbe far aumentare ancora il numero; a Pieve di Soligo erano 209 l’anno scorso le donne che hanno chiesto aiuto per la violenza subita e 115 fino a giugno, quindi in ulteriore crescita; ad Asolo 84 nel 2016 ma ben 106 nella prima metà dell’anno in corso, un numero in preoccupante crescita. La fascia d’età più colpita è quella fra i 35 e i 45 anni, ma hanno fatto ricorso ai servizi sanitari anche signore di più di 70 anni.
Quello presentato ieri è un altro piccolo ma grande passo in difesa delle donne, di sensibilizzazione e invito a denunciare ogni forma di violenza. Latteria Soligo sostiene la campagna informativa della Fondazione di Comunità della Sinistra Piave e dell’Usl 2 con i propri prodotti, allargandosi dal territorio di origine a tutta la provincia: il marchio della campagna Alice sarà su tutti i contenitori di latte, su casatella e mozzarella, e l’azienda devolverà una parte dell’introito alla Fondazione e al Cav, centro anti violenza di Vittorio Veneto. La stretta di mano fra il presidente della latteria Lorenzo Brugnera e Fiorenzo Fantinel della Fondazione aiuterà molte donne a prendersi cura di sé e a fuggire da compagni o uomini violenti. «Ogni giorno – ha detto Fantinel – una mamma può aprire il frigo e vedere il cartone del latte, trovando la nostra immagine simbolo. Il messaggio così è immediato». Non è la prima volta che Soligo diventa sponsor di campagne sociali: «Questo è il nostro modo di dimostrare la nostra vicinanza».