Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Blitz a San Trovaso maxi sequestro di cocaina, presi due spacciatori
PREGANZIOL Cercano i ladri fuggiti da un inseguimento e trovano 260 grammi di cocaina. È finita con un fuori programma un’operazione condotta dal nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Treviso, che sabato sera hanno arrestato Amarildo Kola e Ndue Lucaj, albanesi di 24 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. Nella casa dove i due vivevano in affitto i militari hanno trovato 5 sassi di cocaina purissima del valore di circa 50 mila euro. Droga che, ancora da lavorare e raffinare, farebbe classificare i due come grossisti di medio livello nel mercato dello spaccio. Ma in quell’ appartamento di San Trovaso i carabinieri ci sono arrivati seguendo una segnalazione dei cittadini: «In quella casa c’è uno strano via vai di gente sconosciuta». Un indizio che li ha spinti a pensare che potesse trattarsi dei tre complici di un 22enne albanese fermato venerdì notte dopo un breve inseguimento, iniziato proprio sul Terraglio, e trovato con la refurtiva di un furto commesso a Conegliano.
Erano in quattro, ma i suoi tre compari sono riusciti a sparire. Così quella segnalazione è sembrata una traccia della banda e sabato notte è scattato il blitz «durante un servizio di potenziamento del controllo del territorio, voluto dal comando provinciale dopo gli ultimi episodi di furto in provincia», spiega il maggiore Stefano Mazzanti, comandante della compagnia di Treviso.
I militari del Norm, guidati dal tenente Andrea Caminiti, hanno atteso qualche ora il rientro degli inquilini, li hanno controllati e poi è scattata la perquisizione dell’alloggio. E lì, dentro una borsa nascosta nell’armadio di una camera da letto, c’era la droga. Lo stupefacente era suddiviso in «sassi» dentro ai dei sacchetti, insieme a un bilancino e a 285 euro in contati.
I due, assistiti dagli avvocati Giuseppe Muzzupappa e Carlo Cianci, sono finiti in cella e ieri sono comparsi davanti al gip Gianluigi Zulian per l’udienza di convalida e si sono difesi: «La droga non è nostra, era in una stanza chiusa a chiave alla quale non avevamo accesso, nella casa dove abbiamo affittato una stanza». Il gip dopo aver convalidato l’arresto li ha liberati.