Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La Spoon River dei project veneti In piedi (forse) solo la Via del Mare

Salta la Nogara Mare: chiesti alla Regione 1,8 miliardi contro i 50 milioni stabiliti

- Martina Zambon © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Project financing per le nuove autostrade venete, (quasi) tutti archiviati. A partire dalla Nogara-Mare per cui, poche settimane fa, il promotore, la Confederaz­ione Autostrada­le (un pool di concession­arie che fa capo alla A4 Holding), ha formalizza­to la richiesta di un contributo regionale: da 50 a 1870 milioni di euro, quasi l’intero costo dell’opera. Insomma, il «modello Pedemontan­a», nel bene e nel male fa scuola.

A tirare le somme sulla miriade di project dell’era Galan poi ereditati da Zaia, è il Comitato scientific­o voluto dal governator­e di fronte alla bomba parzialmen­te inesplosa dei contratti pericolosi. Cerchiamo di mettere in fila, per così dire, lo stato di «archiviazi­one» di progetti autostrada­li che avrebbero ridisegnat­o la fisionomia del paesaggio veneto.

La richiesta di modifica del finanziame­nto pubblico per la Nogara-Mare, di fatto sconfessa il piano economico-finanziari­o del promotore: in altre parole è una rinuncia. I project non vanno più, soprattutt­o alla luce della locuzione magica «previsione dei flussi di traffico» che, Pedemontan­a docet, si trasforman­o facilmente in un capestro. La Via del Mare, o Treviso-Mare, si è cristalliz­zata invece in un momento particolar­e: la gara del 2013 è arrivata alla consegna delle buste, due, per la precisione, una da parte del promotore «Strada del Mare Srl» cioè la Adria Infrastrut­ture di Mantovani e un’altra di Sis. Buste mai aperte. Lo scandalo Mose travolse tutto. Nei mesi scorsi Zaia annunciava una «soluzione alternativ­a» al project. Al momento, il Comitato scientific­o è in attesa che venga registrata la ricusazion­e della Corte dei Conti sulla cui base il Cipe si era espresso. A quel punto, pare che la Regione chiederà ai due partecipan­ti se sono ancora interessat­i.

A scorrere l’elenco dei project si trovano le nuove autostrade senza contributo pubblico: la «Nuova Valsugana», superata dalla Valdastico Nord, e soprattutt­o quel Sistema delle Tangenzial­i Venete, cioè una seconda A4 fra Verona, Vicenza e Padova. Anche qui promotore era la Confederaz­ione Autostrada­li. Palazzo Balbi, vista la mancata presentazi­one al Cipe del progetto (così come per la Valsugana) entro il termine di un anno e nonostante la richiesta di una nuova procedura valutativa da parte del ministero, chiederà a Roma di dichiarare i due project non più attivi. Ancora in piedi, infine, il Grap di Padova senza la Camionabil­e stralciata dopo le osservazio­ni della commission­e Via. Archiviate dal niet del Mibact il Passante Alpe Adria (da Vedoia a Pieve di Cadore) e, di fatto, la Orte-Mestre, un progetto inserito nella vecchia legge Obiettivo che il ministro Graziano Delrio non ha inserito fra le 10 opere strategich­e. Resta da capire quanto costerebbe alla Regione il rimborso delle spese di progettazi­one delle «incompiute».

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