Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sito del panificio storico hackerato Preghiera islamica al posto dei prezzi

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BELLUNO Una schermata nera e una scritta bianca in alto: «Libyana Hacker». Appena più sotto: «Testimonio che non c’è Dio al di fuori di Allah e che Maometto è il Suo Messaggero».

Il sito web di Balbinot, panifico storico della provincia di Belluno, è bloccato da lunedì sera. Ad accorgerse­ne una commessa del negozio che, al posto della solita schermata, si è trovata davanti delle scritte in arabo e una strana cantilena in sottofondo. «Un nostro dipendente marocchino lo ha riconosciu­to subito – spiega Gianluigi Balbinot, co-titolare dell’azienda insieme al fratello – È un invito a pregare Allah in arabo ed è molto inquietant­e. Purtroppo siamo condiziona­ti dai fatti che accadono nel mondo. Ma non siamo spaventati. Abbiamo avvisato subito la polizia postale». L’attacco informatic­o è stato ricevuto anche dalla scuola superiore della magistratu­ra a Roma nello stesso giorno. Questo farebbe pensare a dei bersagli random. All’interno non ci sono minacce né estorsioni. Si tratterebb­e «solo» di un messaggio di propaganda jihadista. Il sito resta però bloccato. «È un danno per l’azienda – conclude Balbinot – perché è la vetrina con cui ci interfacci­amo con provincia e dintorni. Oggi, per esempio, doveva contattarc­i un’azienda che commercia con l’estero ma non è riuscita a vedere i prodotti». Intanto sono stati recuperati i materiali presenti all’interno del sito che dovrà essere rifatto da zero. Cambiate anche le password d’accesso ma la schermata nera con le scritte rimane.

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Bloccato Il sito/vetrina del panificio con l’inno ad Allah

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