Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Veneto, chiuso il 40% delle agenzie di viaggio
VENEZIA Fino a dieci anni fa le agenzie di viaggio erano circa 15 mila in tutta Italia, oggi ne restano appena novemila. E in Veneto, dove la concentrazione è sempre stata altissima (circa 1.700 ai tempi d’oro), la tendenza negativa rispecchia quella nazionale, col 40 per cento circa delle realtà locali costretto a chiudere, assestandosi a quota mille circa. Il settore delle agenzie di viaggio è tra quelli che più ha subito il contraccolpo della digitalizzazione domestica, col piccolo ufficio di quartiere impossibilitato a tenere testa alla praticità dei portali online e, soprattutto, alle scontistiche delle stesse compagnie aeree che, con le prenotazioni via internet, sono diventate il primo concorrente. Eppure in Veneto come nel resto del Paese, chi si evolve riesce ancora a ritagliarsi un suo spazio, a patto che dimentichi quasi del tutto il lavoro come lo conosceva. «Oggi due le strade possibili per un’agenzia di viaggio — spiega Renato Bellomi, presidente di Fiavet-Confcommercio Veneto — Concentrarsi sulla ricezione di turisti nel nostro territorio, più che sulle partenze verso l’estero dei nostri concittadini e lavorare su pacchetti “esperienziali”. Un buon operatore deve capire quali sono le passioni del cliente, cosa ha fatto e cosa desidera fare: cicloturismo, foto-turismo, turismo gastronomico sono in forte crescita e ci permettono di mettere a frutto le conoscenze che noi, come intermediari, abbiamo sempre avuto». Ora però si profila una nuova sfida all’orizzonte: entro il 31 dicembre tutti gli operatori dovranno avere una polizza assicurativa o aderire a un fondo di garanzia per sostenere i rimborsi dei pacchetti o il rimpatrio dei clienti in caso di default finanziario. Finora però solo la metà delle imprese è già coperta. Restano esclusi solo i servizi organizzati da agenzie «Business travel», i pacchetti di durata inferiore alle 24 ore e quelli venduti occasionalmente senza scopo di lucro.
Rilancio & obblighi Bellomi (Fiavet): salvi con l’accoglienza Fondo di garanzia, solo la metà in regola